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Antonio Calò
23 Febbraio 2020
«L’errore più grave che potremmo commettere è quello di affrontare la Roma pensando che stia vivendo un momento delicato e che, pertanto, il nostro compito possa essere meno complicato. La realtà è ben diversa perché ce la vedremo con una delle migliori formazioni italiane. Da anni lotta nelle prime posizioni, è abituata a giocare in Champions League ed in Europa League ed è composta da calciatori di grande caratura. Su tutti spicca Dzeko, ma non vanno dimenticati i tanti giovani dalla notevole cifra tecnica che fanno parte della rosa. Servirà un Lecce umile, che sappia soffrire e difendersi con i denti, con la massima attenzione, quando sarà messo sotto pressione, ma che sia anche capace di attaccare, quando ne avrà l’opportunità, interpretando nella maniera giusta i vari momenti del match». È così che Liverani inquadra la partita che oggi, alle 18, vedrà la sua squadra di scena all’Olimpico, contro l’undici guidato da Fonseca.
Il Lecce potrà contare su un solo attaccante di ruolo, Lapadula. Sono out per infortunio Farias, Babacar e Falco, oltre al trequartista Saponara. «L’ex Genoa è guarito e si aggregherà al gruppo martedì – sottolinea Liverani – Il tarantino sta seguendo il percorso di recupero previsto per il problema muscolare che lo ha bloccato contro la Spal. Per quel che riguarda il brasiliano ed in senegalese, invece, purtroppo non c’è una indicazione certa sui tempi necessari per rivederli in campo. Dispiace per loro, che non stanno riuscendo a dare il proprio contributo, e per il collettivo, in quanto avere delle alternative sarebbe importante. Disponiamo, comunque, di alcuni centrocampisti che hanno buone qualità offensive, con i quali cercare di ovviare all’attuale carenza di punte».
Tra i pali sarà confermato Vigorito: «Gabriel ha lavorato per tutta la settimana con i compagni ed è a posto, ma contro la Roma in porta andrà l’estremo difensore sardo, che si è disimpegnato bene, senza nulla togliere al brasiliano, che è stato all’altezza per tutta la prima parte del torneo».
I dubbi sono legati alla scelta che Liverani farà per i due trequartisti nel modulo 4-3-2-1 sul quale ha puntato dal match con il Torino in poi. Uno sarà capitan Mancosu. L’altro potrebbe essere Shakhov, nel qual caso verrebbe presumibilmente confermata la mediana con Majer, Deiola e Barak.
L’alternativa è quella di avanzare Barak, non impiegare Shakhov ed inserire a centrocampo, da play, Petriccione o Tachtsidis, spostando Deiola nel ruolo di mezzala.
In difesa, non dovrebbero registrarsi novità rispetto alla gara vinta con la Spal e quindi, davanti a Vigorito, da destra a sinistra, giostreranno Donati, Lucioni, Rossettini e Calderoni.
C’è qualche dubbio sulla tenuta del manto erboso dell’Olimpico che, dopo avere ospitato, giovedì, la partita di Europa League tra Roma e Gent, è stato teatro del confronto Italia-Scozia del Sei Nazioni di rugby. «Un impianto di tale livello ha quanto occorre per sistemare un terreno stressato dall’utilizzo ravvicinato – taglia corto Liverani – Il campo, comunque, sarà il medesimo sia per noi che per i nostri rivali».
Fatale ricordare il primo ed unico successo centrato dal Lecce, all’Olimpico, con la Roma, il 20 aprile 1986, costato lo scudetto al team capitolino. «Avevo 10 anni – rammenta il tecnico – Ho seguito la partita via radio, per strada, con i miei amici. Era tutto pronto per la festa, in città. Il 3-2 per la squadra all’epoca allenata da Fascetti è un monito per tutti perché dimostra che nel calcio non c’è mai nulla di scontato».
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