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Lecce, stai in guardia: il Perugia ha mille risorse

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Lecce, stai in guardia: il Perugia ha mille risorse

I giallorossi si preparano a uno scoppiettante finale di stagione

Sabato 20 Aprile 2019, 16:20

16:23

Tra le squadre che, nel girone di ritorno, hanno espugnato il «Renato Curi», battendo a domicilio il Perugia, figura il Cosenza dell’ex giallorosso Stefano Trinchera, passato per 1-0 in terra umbra alla venticinquesima giornata. Il direttore sportivo del club calabrese ha visto all’opera il team biancorosso anche nell’ultimo turno, nel quale ha pareggiato per 1-1 a Pescara.
«Quella diretta da Nesta è una signora squadra - sostiene Trinchera - Dispone di calciatori di spessore per la categoria, è viva e motivata, decisa a giocare al meglio le proprie carte per meritare un posto nei playoff, nei quali, una volta ottenuto il pass, sarebbe una mina vagante, pur partendo presumibilmente da una delle ultime posizioni utili. Per l’undici allenato da Liverani, pertanto, si profila innegabilmente un test estremamente delicato, ma questo varrà per tutte le restanti sfide, per la compagine salentina come per le sue rivali. Oramai la lotta per i due posti che garantiscono la promozione diretta riguarda solo Brescia, Lecce e Palermo. Per il complesso lombardo sembra essere la stagione giusta in quanto, oltre alla forza della rosa si aggiunge il fatto che spesso gli episodi gli sono favorevoli. La formazione siciliana potrebbe essere avvantaggiata dal calendario, non avendo più scontri diretti. Mancosu e compagni, invece, avranno dalla propria parte un grandissimo entusiasmo e la forza del gioco di alto livello che esprimono. Sarà una volata avvincente ed anche estremamente incerta perché dubito che una delle tre big possa crollare di schianto».


Il Cosenza ha sbancato il “Renato Curi”. «La nostra è stata una bella impresa, compiuta al termine di un confronto complicato, nel quale siamo stati bravi e fortunati - afferma Trinchera - Nella gara contro di noi, il Perugia mi ha fatto un’ottima impressione. Il medesimo discorso devo ripeterlo per la prova che i biancorossi hanno sfoderato a Pescara. Al Lecce servirà quindi una prova da Lecce, di quelle che gli stanno permettendo di fare faville in casa da diverso tempo. Del resto, se i giallorossi rischieranno in Umbria, nessuno pensi che gli impegni del Brescia, con la Salernitana, e del Palermo, con un Padova affamato di punti salvezza, abbiano un esito scontato».


A Perugia, Fabio Liverani sarà alle prese con un vero e proprio rebus difesa. Nel reparto arretrato, l’allenatore romano avrà gli uomini contati e dovrà fare a meno, contemporaneamente, dei titolari Fabio Lucioni e Marco Calderoni. «Sono innegabilmente assenze gravi - ammette Trinchera - L’esperienza e la bravura del centrale umbro ha una importanza-chiave per la manovra giallorossa, come del resto le sgroppate sulla fascia sinistra del terzino friulano. Il tutto è aggravato dal fatto che siano out anche Bovo e Fiamozzi, i sostituti naturali. A questo punto della stagione e con un traguardo di altissimo livello nel mirino, però, è fondamentale che la forza del gruppo sopperisca alle assenze, sia pure pesanti, cosa che, del resto, sino ad oggi è sempre accaduta. Il “Curi” è uno stadio nel quale i supporter fanno sono a contatto con il terreno di gioco e fanno sentire il proprio calore, ma Liverani è un ex del Perugia e conosce bene l’ambiente. Saprà quindi fornire le giuste dritte ai propri uomini anche da questo punto di vista».


Sul fronte della squadra da schierare lunedì, stante l’emergenza con la quale dovrà fare i conti nel reparto arretrato a causa dei numerosi forfait, il tecnico capitolino ha altri due giorni per trovare la soluzione migliore. Si tratta di decidere se utilizzare contemporaneamente, accanto al terzino Lorenzo Venuti, i tre centrali Biagio Meccariello, Antonio Marino e Davide Riccardi, puntando su quest’ultimo che, dopo l’infortunio subito nel febbraio 2018, ha disputato solo uno scampolo di gara, oppure se spostare sulla linea difensiva un centrocampista, o nel ruolo di centrale, accanto a Meccariello, oppure lungo la fascia. Nella prima ipotesi non verrebbe mutato l’assetto della formazione nella zona nevralgica del campo, mentre nella seconda andrebbe ritoccato.

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