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Ha truffato 60 persone
con le vendite on line

 
Ostuni

Chiesto il processo: un giro di affari notevole attraverso le postpay

Lunedì 26 Febbraio 2018, 10:53

OSTUNIHa truffato sessantadue persone attraverso false vendite on line. Si tratta dell’ostunese Salvatore Maiorano, di 31 anni, arrestato il 27 aprile dello scorso anno in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla giudice per le indagini preliminari Paola Liaci, su richiesta del pubblico ministero Francesco Carluccio. Nei suoi confronti il pubblico ministero ora ha chiesto il rinvio a giudizio.

I capi di imputazione contestati sono sessantadue truffe e due sostituzioni di persona. In pratica sono stati riuniti i fascicoli che erano sparsi per varie procura d’Italia, aperti seguito delle denunce/querele sporte da persone che aveva pensato di fare un affare acquistando i prodotti, soprattutto telefonini di ultima generazione, offerti on line a prezzi stracciati da un signore inesistente. Come inesistenti erano i prodotti messi in vendita.

A Maiorano gli investigatori sono risaliti seguendo le tracce delle carte Postepay ricaricabili che l’ostunese usava per farsi pagare. Attraverso le consegne effettuate dai postini (che erano del tutto ignari della rete di false vendite) sono arrivati al cuore della truffa. Maiorano, in buona sostanza, metteva in vendita prodotti di alta tecnologia a prezzi convenientissimi. L’interessato effettuava il pagamento versando su una Postepay, una delle tante attivate dall’ostunese con generalità che a persone ignare. Una volta ricevuto il denaro avrebbe dovuto inviare la merce. Merce che, però, non è mai stata invaiata. E così le denunce sono cominciate a fioccare. Sono arrivate dalla Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Marche, Lazio, Abruzzo, Liguria, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. In totale, stando al capo di imputazione, Maiorando avrebbe truffato poco meno di quindicimila euro. Truffe compiute, attraverso la pubblicazione di annunci su piattaforme specializzate in vendite on line, tra il 2013 e il 2015 con l’attivazione di ben diciassette Postepay.

Come si diceva l’ostunese è accusato anche di furto di identità perché avrebbe utilizzato per i suoi traffici le generalità di due persone originarie di San Vito dei Normanni ma residenti da tempo in altre regioni. Ed avrebbe utilizzato anche due buche delle lettere utilizzate dall’ostunese, ma intestate singolarmente ed un uomo e ad una donna.

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