Venerdì 26 Settembre 2025 | 13:12

Dipendente Multiservizi Brindisi minacciata, ma il sindaco non informò Palasciano

 
Nicola Bellanova

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Nicola Bellanova

Dipendente Multiservizi Brindisi minacciata, ma il sindaco non informò Palasciano

L’amministratore scrisse: «Incomprensibile omissione, Trane suo sostenitore»

Domenica 27 Luglio 2025, 11:27

Un vaso di Pandora, che si riempie (o meglio, si svuota) di situazioni diverse, ma accomunate dal filo conduttore di una serie di sprechi, denunce mai sporte e tensioni mai sopite. Le vicende (anche passate, ma con risvolti sempre attuali) della Brindisi Multiservizi, a pochi giorni dal delicato consiglio comunale in cui si dovrà decidere di approvare o rigettare il piano di risanamento della partecipata del Comune, continuano ad arricchirsi di nuove accuse incrociate di omesse denunce. Stavolta, però, la vicenda in questione, avvenuta nell’agosto del 2023, interessa l’ex amministratore unico della società, Giovanni Palasciano, e il sindaco di Brindisi, Pino Marchionna. Coinvolto, ancora una volta, Sandro Trane, responsabile del settore aree verdi e sede della società. Destinatario di una denuncia ai sensi del contratto di servizio, il sindaco Marchionna, reo di non aver avvisato il massimo dirigente della Bms delle minacce che una dipendente dell’azienda avrebbe ricevuto da Trane. La donna, invece che rivolgersi a Palasciano, sarebbe andata direttamente dal primo cittadino per lamentare questa incresciosa situazione. Uno «scavalcamento» aggravato ancora di più dall’omessa comunicazione, come si legge in una missiva di Palasciano indirizzata a Marchionna, del primo cittadino all’amministratore unico sui fatti raccontati dalla dipendente. Palasciano, il 29 agosto di due anni fa, con lettera protocollata e inviata all’esclusiva attenzione di Marchionna, non ha nascosto il suo fastidio, essendo giuridicamente l’unico soggetto deputato a valutare le condotte dei suoi dipendenti. «Una mia dipendente le ha riferito di aver ricevuto minacce dal signor Sandro Trane, anche lui dipendente, asseritamente suo sostenitore nel corso dell’ultima tornata elettorale e, guarda caso, iscritto al sindacato Cobas. Risulta incomprensibile il motivo per il quale non mi abbia informato dell’accaduto», scrisse Palasciano a Marchionna.

Questo ennesimo caso, che si unisce alle aggressioni ricevute dal sindacalista Bobo Aprile e dal consigliere comunale Massimiliano Oggiano, conferma la difficoltà nella gestione della società.

Oltre ai freddi numeri, impietosi nel decretare lo stato di salute della Brindisi Multiservizi, il consiglio comunale dovrà tenere conto anche di aspetti collaterali alla pura gestione economico-finanziaria.

Intanto, in maggioranza cominciano a fioccare malumori per le decisioni dell’esecutivo. Ad esempio, c’è chi come il consigliere Roberto Quarta chiede al sindaco di destinare a strade e marciapiedi gli 1,5 milioni di euro rivenienti dalle compensazioni versate da Energreen Cerano invece che alla sistemazione del parco Cillarese. Quarta voterà contro il piano di risanamento della Bms, mentre la capogruppo di Fratelli d’Italia, Lucia Vantaggiato, non potrà votare in quanto, avendo il padre che lavora nella partecipata. Così come non hanno ancora sciolto le riserve il resto dei meloniani.

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