Il destino della Brindisi Multiservizi e quello dell’esecutivo guidato dal sindaco Pino Marchionna sono legati a doppio nodo. L’approvazione del piano di risanamento e del ripiano delle perdite della società partecipata (all’ordine del giorno del consiglio comunale che si svolgerà nei primi giorni di agosto) verosimilmente potrà verificarsi solo se il rimpasto di giunta chiesto dai gruppi di maggioranza, fra tutti Fratelli d’Italia, si consumerà prima di quella data. La capogruppo di FdI, Lucia Vantaggiato, non dà per scontato il voto dei meloniani.
La sua situazione è particolare, lavorando il padre proprio nella Bms ed essendoci dinamiche interne alla partecipata che avrebbero portato ad alcuni screzi con il management societario. Proprio questa posizione scomoda di Vantaggiato ha alimentato i dubbi di qualcuno sulla opportunità che la capogruppo voti questa delibera. «Al momento non abbiamo ancora gli strumenti per esprimerci rispetto a un voto favorevole o contrario sul piano di risanamento della Bms - ammette Vantaggiato -. Siamo in attesa di incontrare il sindaco per avere un quadro completo sulle responsabilità dei consiglieri comunali. Nella riunione con l’amministratrice Palladino si è discusso del bilancio, del piano industriale, ma in maniera molto tecnica. Non si può votare senza aver approfondito, si tratta di amministrare soldi pubblici e la Corte dei conti alla fine verrà a chiamare noi consiglieri. È una questione che va definita punto per punto: finché questo non accadrà, noi non ci esprimeremo. Anche a costo mandare a casa l’amministrazione e 150 lavoratori. Io non posso accollarmi debiti più grandi di me». Tornando al rimpasto di giunta, i meloniani (Mevoli escluso) continuano a chiedere la sostituzione dei loro assessori Giuliana Tedesco e Antonio Pisanelli, oltre che un cambio di deleghe.
«Loro - aggiunge Vantaggiato - sapevano che avrebbero assunto l’incarico temporaneamente. Chiediamo un cambio di passo con l’avvicendamento e l’inserimento di assessori esterni al nostro gruppo consiliare». Secondo indiscrezioni, il segretario cittadino di FdI, Massimiliano Oggiano, starebbe pensando a figure quali gli avvocati Fabio Speranza e Luca Leoci, puntando poi sulla nomina di meloniani nel cda dell’Asi e nel consorzio dei Servizi sociali (si punta al ruolo di direttore generale, attualmente ricoperto da Maurizio Moscara); insomma, FdI tornerebbe a gestire in qualche modo i servizi sociali dopo averli persi con il primo rimpasto di giunta. Questa ipotesi, però, fa storcere il naso al segretario provinciale di FdI, Luigi Caroli, che stoppa ogni anelito: «Se un cambio di marcia deve esserci con l’avvicendamento degli assessori - afferma -, allora i subentranti dovranno essere necessariamente interni».
E laddove Forza Italia dovesse sostenere la richiesta di avere quattro assessori in giunta (oltre alla delega speciale per Tuturano da affidare al consigliere Luca Tondi), «farò la prova di forza anche io - rimarca Caroli - chiedendo il terzo assessore per FdI. L’arrotondamento per eccesso vale per loro e per noi. Nessuna nomina negli enti di secondo grado perché, come ha detto il coordinatore cittadino Oggiano, a noi non interessano le poltrone ma solo un rilancio dell’esecutivo». Per conto dei forzisti, la trattativa con il sindaco la starebbe conducendo direttamente l’onorevole Mauro D’Attis, che punterebbe sul ritorno in giunta di Gianluca Quarta, che così potrebbe tornare a mettere pienamente a disposizione del partito il suo bacino di voti in vista delle imminenti elezioni regionali. Quarta potrebbe rientrare come quarto assessore oppure prendere il posto di Caterina Cozzolino. Ma l’operazione non è facile considerando la legge sulla presenza delle quote rosa in giunta. E se si dovesse delineare il quadro dei quattro assessori per FI e dei tre per FdI, il sindaco Marchionna sarebbe costretto a sacrificare i due assessori della sua lista, Teodoro Scarano e Daniela Maglie, con quest’ultima che verrebbe nominata nello staff del primo cittadino.