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Brindisi capitale della Cultura, ora si guarda oltre: «Abbiamo tracciato le linee della Brindisi futura»

 
nicola bellanova

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Brindisi capitale della Cultura, ora si guarda oltre: «Abbiamo tracciato le linee della Brindisi futura»

Il PD: «Complimenti a tutti e non vada disperso il grande lavoro svolto». Il sindaco: «È la base di partenza per una nuova idea di comunità»

Giovedì 13 Marzo 2025, 14:27

Il sogno è sfumato sul filo di lana: Pordenone sarà la Capitale della Cultura 2027. Essere arrivati tra le prime dieci è una magra consolazione, ma il progetto culturale proposto rappresenterà un punto di partenza per una nuova idea di comunità. C’è la consapevolezza che il lavoro di Fondazione Nuovo Teatro Verdi, amministrazione comunale, società civile e operatori culturali non andrà disperso. «Non metto in discussione la decisione della commissione perché è un organo titolato e di grande esperienza - afferma Carmelo Grassi, direttore artistico della Fondazione Nuovo Teatro Verdi -, tuttavia ritengo che non ci sia stata una superiorità progettuale di Pordenone dal punto di vista progettuale. Inoltre osservo che il Friuli è già stato premiato con Gorizia Capitale europea della cultura, e adesso si resta ancora in Friuli con Pordenone. Va bene comunque, e va bene anche per Brindisi, perché alla fine questo progetto traccia le linee guida per il futuro della nostra città».

Brindisi aveva le carte in regola: «È stata riconosciuta da tutti la bontà del progetto sviluppato, come a me ad esempio è piaciuto quello di Alberobello, ma ci sono stati altri parametri che hanno fatto pendere questa scelta della giuria. Bisogna accettare il verdetto. La nuova sfida è quella di far vivere il progetto alla nostra città». Anche il sindaco Giuseppe Marchionna ci credeva fortemente: «Sarebbe sciocco ammettere che non ci abbiamo creduto fino alla fine, perché avevamo unito il passato, rappresentato dal patrimonio culturale della nostra città, e la proiezione culturale identificata nel passaggio tra modelli economici e sociali innovativi». Tra le dieci città finaliste, comunque, si è creata un’occasione di confronto: «Non solo siamo convinti di essere nel giusto, ma il progetto andrà avanti perché ci sono tanti spunti che diventeranno un modello da seguire e da applicare - continua il primo cittadino -. È inevitabile che le pressioni politiche ci siano state, ma il punto fondamentale è il progetto, che è la base di partenza per una nuova idea di comunità». Il lavoro di Roberto Romeo e Alessandra Nimis, che per la Fondazione Nuovo Teatro Verdi hanno seguito il dossier fin dal principio, non andrà dunque disperso: «Il percorso di “Navigare il futuro” non si conclude qui. Le idee nate lungo il cammino - ha commentato la Fondazione sui social - non andranno disperse, così come l’energia e la determinazione che hanno accompagnato questa sfida. Brindisi ha dimostrato di avere visione, risorse e una comunità capace di guardare lontano. Un titolo non definisce il futuro di una città: lo fanno le persone, il lavoro e la capacità di costruire, giorno dopo giorno, nuove opportunità». Anche dal Pd sono arrivate parole di elogio: «Pur nella delusione, vogliamo riconoscere il grande lavoro svolto dal comitato promotore, dalle istituzioni e da tutti coloro che hanno creduto in questa candidatura. Questo lavoro non deve andare perduto». Il M5s, invece, avendo il ministro Giuli annunciato che il Governo sosterrà economicamente le iniziative presentate dalle città non vincitrici, si augura che «il Governo mantenga almeno questa promessa, avendo disattese tutte le altre».

«È inutile negarlo - dichiara Forza Italia - l’intera città di Brindisi ha sperato fino all’ultimo di potersi aggiudicare il titolo. Una speranza basata sulla qualità di un progetto ambizioso attraverso cui è stata fotografata una città bellissima e con grande voglia di valorizzare il suo ruolo in un contesto nazionale e internazionale».

«La fumata nera per Brindisi - commenta il deputato Mauro D’Attis - è un vero peccato, soprattutto considerando l’ottimo lavoro svolto. Infatti, non si arriva per caso a presentare il progetto di una città, ma ci vuole un grande impegno di visione e programmazione che questa giunta comunale, in soli due anni, ha egregiamente portato avanti. Si tratta di un lavoro di connessione e espansione delle realtà culturali del territorio che non andrà sprecato e che costituisce oggi una preziosa base per guardare al futuro. La città beneficerà dei frutti di quanto seminato in questo percorso».

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