Sabato 06 Settembre 2025 | 15:11

Ipotesi di corruzione elettorale al momento ci sono 5 indagati

 
stefania de cristofaro

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stefania de cristofaro

Ipotesi di corruzione elettorale a Brindisi: al momento ci sono 5 indagati

Oggi il pm darà mandato di acquisire il contenuto della memoria degli smartphone

Giovedì 24 Ottobre 2024, 12:51

12:52

Telefonini da scandagliare alla ricerca di messaggi, file audio, video e foto nell’inchiesta che la Procura di Brindisi ha aperto di recente per verificare se ci sia stata o meno una compravendita di voti in occasione delle ultime elezioni comunali in città, a maggio 2023, tra il primo turno del 14 e 15 e il ballottaggio del 28 e 29. Trenta euro a preferenza da documentare con una foto scattata nel seggio. Cinque, al momento, sono i brindisini indagati per corruzione elettorale, ipotesi sulla quale sta lavorando il sostituto procuratore Mauron Gallone, dopo la recente informativa depositata dai carabinieri, partendo da alcune intercettazioni ascoltate in ambientale nell’inchiesta sui furti d’auto, sfociata negli arresti lo scorso 17 settembre. Le informazioni di garanzia sono state notificate - contestualmente all’avviso di accertamento tecnico non ripetibile sui telefonini in uso - a Vincenzo Corsano, 53 anni, alias Chiavolla, arrestato e condotto in carcere con l’accusa di essere stato a capo dell’associazione per delinquere finalizzata ai furti d’auto; Pamela Corsano, 34 anni, nipote del 53enne; Alessandro Picciolo, 38 anni; Serena Iurlo, 32 anni; Antonio Picciolo, 47 anni. Sono stati identificati dopo che gli uomini dell’Arma hanno ascoltato le conversazioni tra Corsano e uno dei 29 indagati nell’inchiesta sui furti d’auto, parlando di elettori che avevano già votato e fatto la foto della scheda. Il pm nella mattinata di oggi conferirà incarico per effettuare la copia forense dei telefonini cellulari dei cinque indagati in modo tale da acquisire il contenuto della memoria degli smartphone e raccogliere elementi utili a riscontare l’ipotesi della compravendita delle preferenze. Si tratta di un passaggio necessario per verificare se ci sia o meno stato il mercimonio alle ultime amministrative, se ci sia stato o meno il coinvolgimento, diretto o indiretto, di alcuni candidati alle comunali o di schieramenti politici. In tal modo sarà possibile ricostruire la catena di contatti e verificare per conto di chi Vincenzo Corsano avrebbe agito a maggio 2023, come «procuratore di voti», termine già comparso nelle 700 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare sui furti d’auto.

L’indagato - si legge nel provvedimento - «aveva contatti con una persona non meglio identificata che, in occasione della competizione elettorale svoltasi a Brindisi, a maggio 2023, lo incaricava affinché si adoperasse per procurare voti da parte di cittadini non meglio identificati, dietro compenso pari a 30 euro a preferenza, da documentare con una fotografia scattata nel seggio con uno smartphone, per conto di esponenti politici locali». E ancora: «Ha dimostrato un forte e inquietante ascendente esercitato nella zona del rione Sant’Elia, tale da permettergli di interferire anche nel libero esercizio del voto, a dimostrazione della sua personalità negativa». Due le intercettazioni di rilievo che hanno determinato l’apertura del nuovo fascicolo. La prima è del 29 maggio 2023: «Viene fatto un chiaro riferimento da parte di Corsano a voti da procurare in cambio di 30 euro, lasciando trasparire» che si tratta di «un incarico da assolvere». L’altra conversazione è del 30 maggio 2023, «nella quale trova conferma la dazione di 30 euro» da parte di Corsano per «far votare un candidato non identificato» e c’è anche il commento relativo alla scoperta di una scheda elettorale fotografata tre volte per ottenere il pagamento. In questa occasione, Corsano si sarebbe arrabbiato, arrivando a dire di voler incendiare l’auto del candidato: «Lui diventa assessore e con 90 euro ha perso la macchina».







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