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Trasporti, a Brindisi non ci sono i soldi: sfuma la società della Provincia

 
Nicola Bellanova

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Nicola Bellanova

Trasporti,  a Brindisi non ci sono i soldi: sfuma la società della Provincia

L’«idea» tramonta: 38mila euro per una consulenza mai arrivata

Martedì 01 Ottobre 2024, 14:24

14:43

BRINDISI - Stop alla creazione di una società “in house” per la gestione del trasporto pubblico locale: si prosegua quindi sulla strada dell’affidamento in appalto o, se ci sono le condizioni, sulla concessione. Una sorta di “vorrei, ma non posso”, quello scaturito dal voto del consiglio provinciale di ieri pomeriggio, che ha portato, con parere unanime dei partecipanti, al ritiro dell’atto di indirizzo siglato tre anni fa. Un’idea affascinante ma che, valutazioni e conti alla mano, è rimasta appunto tale. Il dibattito politico, nelle stanze di via De Leo, è stato franco e non privo di tensioni, ma alla fine, ha prevalso la ragione dei freddi numeri.

E tra l’altro, tra questi numeri, figurano anche ben 38mila euro spesi per un incarico affidato ad un esperto che, dopo tre anni, a detta dei dirigenti provinciali competenti, non ha ancora fornito pareri tecnici e valutazioni ufficiali per la redazione di un piano economico-finanziario, calibrato alle necessità di Regione Puglia e Provincia di Brindisi, per capire se fosse opportuno e con quali scenari, andare dritti verso la costituzione di una società “in house”. La norma che prevede poi l’assegnazione in house per un massimo di cinque anni (e non più in nove), scoraggia tale soluzione, perché creerebbe quote di ammortamento onerose per le aziende.

In realtà, la discussione in consiglio si è resa necessaria per venire a capo di un braccio di ferro “latente” tra uffici regionali competenti e Provincia. Il 5 agosto scorso, il presidente Toni Matarrelli e il dirigente Pasquale Epifani hanno scritto a Bari chiedendo, sulla base della rideterminazione dei costi standard del servizio decretati dalla Regione, quali siano i nuovi parametri effettivi. Dagli uffici baresi hanno fatto sapere che, non appena l’amministrazione provinciale di Brindisi invierà il piano dei lotti e delle tratte da riaffidare alla Regione, si incaricheranno degli esperti dell’università La Sapienza per il calcolo dei dati effettivi. I numeri, freddi, fanno paura.

La Regione Puglia ha decretato una copertura da rientro tariffario pari al 35% del servizio, indipendentemente dalla tipologia di assegnazione. Sul territorio provinciale, soltanto il servizio extraurbano arriva in doppia cifra, toccando il 22,5% di “autofinanziamento”, mentre per le tratte urbane si va dal 7% di Brindisi all’8% di Francavilla Fontana. A ciò, come spiegato dal presidente Matarrelli nel suo intervento, si aggiunga il fatto che a tutt’oggi non ci sono le risorse per garantire l’adeguamento Istat e la liquidazione dell’Iva.

Tra gli interventi, ficcante quello di Domenico Tanzarella: «Brindisi è la maglia nera in Regione in materia di trasporto pubblico, e non è stato fatto niente nei confronti della Regione Puglia per chiedere una revisione, accettando di essere la provincia più bistrattata». Dura anche la consigliera Serafina Latartara, a nome del Pd: «Ma a cosa è servito l’atto di indirizzo del 2021 se non ci sono i presupposti per andare su questa strada? Va bene la revoca di questa delibera, perché tanto alla fine tutto ricadrà sulle risorse provinciali, tramite la Stp».

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