BRINDISI - Tra disagi e disservizi, il trasporto pubblico scolastico è nel caos, nonostante l’aumento dei prezzi di biglietti e abbonamenti. A denunciarlo sono i genitori degli studenti di Brindisi e provincia che usufruiscono del servizio gestito dalla Società trasporti pubblici (Stp). Un servizio «carente e inadeguato», a loro dire, rispetto alle esigenze dei ragazzi che quotidianamente, in questa delicata fase di avvio delle lezioni, sono costretti - a causa dei ritardi e delle corse saltate - ad assentarsi da scuola oppure a entrare alla seconda ora e fare rientro a casa troppo tardi.
I primi collegamenti con gli istituti scolastici del territorio sono stati attivati il 9 settembre con il suono della prima campanella, ma il servizio è entrato a pieno regime il 16 settembre. Sin da subito si sono verificati disagi e disservizi per la mancanza del rispetto degli orari comunicati agli utenti e per il sovraffollamento all’interno dei pullman. Criticità puntualmente segnalate telefonicamente e via mail agli operatori della società.
«Mio figlio ha cominciato le lezioni il 13 settembre - spiega la mamma di uno studente brindisino -. Per lui si tratta del primo anno di scuola superiore presso l’istituto tecnico-industriale Giorgi di Brindisi. Dal rione Sant’Elia, dove viviamo, deve raggiungere il Casale ogni giorno e per questo ho deciso di acquistare il primo carnet di biglietti in attesa di formalizzare l’abbonamento Stp per poter usufruire del servizio di trasporto pubblico. Peccato, però, che mio figlio non sia ancora riuscito a raggiungere l’istituto in pullman a causa dei ritardi e delle corse saltate, con l’aggravante di doversi assentare già al secondo giorno di scuola e di doversi giustificare con gli insegnanti. Mi sono confrontata con gli altri genitori, abbiamo provato a chiedere informazioni telefonicamente e attraverso il punto Stp ma non abbiamo ricevuto particolari risposte e rassicurazioni; il problema si ripresenta ogni giorno. Negli ultimi giorni è stato mio marito a dover accompagnare mio figlio a scuola».
E a proposito di risposte e rassicurazioni, la presidente della Stp, Alessandra Cursi, chiarisce: «Il buon funzionamento del servizio di trasporto pubblico scolastico non dipende solo dal lavoro della Stp ma anche da quello di tutti i soggetti coinvolti: il Comune con le attività di gestione del traffico e di vigilanza, i dirigenti delle scuole, le famiglie. È un circuito che necessita di comunicazione e dialogo, finora inesistenti, sui quali stiamo lavorando. Se un pullman fa ritardo, la colpa viene automaticamente attribuita alla società, ma il problema è nella gestione del traffico e degli ingorghi, quindi bisogna fare altre valutazione e risolvere. Così come per la calendarizzazione degli orari: è bene - prosegue la presidente - che si faccia il punto con i dirigenti rispetto agli orari di entrata e di uscita, che sono variabili, e che si nomini per ogni istituto un genitore referente del servizio che comunichi con la società e si faccia carico delle istanze degli studenti. Sono tutte proposte che abbiamo già portato nelle scuole e sulle quali insisteremo». Per quanto riguarda i rincari degli abbonamenti, «non dipendono da noi ma da adempimenti regionali ai quali dobbiamo attenerci», precisa Cursi. «Ancora qualche giorno e risolveremo anche il problema del sovraffollamento, probabilmente con l’istituzione di altri collegamenti. È necessario lavorare tutti insieme per il miglioramento del servizio», conclude la presidente.