BRINDISI - Dopo aver confermato l’accusa di concorso anomalo in concussione, la Procura di Brindisi, ha chiesto la condanna in abbreviato a quattro anni per il sociologo barese e fondatore del festival Legalitria, Leonardo Palmisano, imputato in qualità di legale rappresentante della cooperativa Radici Future nel processo sulle presunte irregolarità al Comune di Erchie.
La richiesta è stata presentata ieri al gup del tribunale di Brindisi, Simone Orazio, dai pm Pierpaolo Montinaro e Giovanni Marino, titolari del fascicolo che portò all’arresto del sindaco Pasquale Nicolì, il 9 gennaio scorso, con conseguenti dimissioni. I pm hanno invocato due anni per l’ex dirigente dell’area tecnica del Comune, Ciriaco Ciro Pasquale, accusato di concorso in falsità materiale in atto pubblico. Palmisano (avvocato Maria Pia Vigilante) e Pasquale (avvocato Ottavio Martucci) hanno rivendicato la correttezza del proprio operato. Il gup si pronuncerà il 15 ottobre.
Secondo l’accusa l’ex sindaco Nicolì e l’ex assessore ai Servizi sociali, Pamela Melechì avrebbero costretto «mediante minacce implicite di demansionamenti o atti vessatori» il segretario comunale a «dare indebitamente alla cooperativa Radici Future, una utilità costituita dalla «gestione della biblioteca» del Comune attraverso «l’affidamento diretto», a fronte di 12.289, 28 euro, «oltre a quello derivante dal ritorno di immagine» relativo alla stessa gestione...