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Brindisi, si rifà la squadra di governo e nasce il «Marchionna Bis»

 
andrea pezzuto

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andrea pezzuto

Brindisi, si rifà la squadra di governo e nasce il «Marchionna Bis»

Maglie e Antonucci verso la conferma. Saponaro chiede una delega di peso. Forza Italia pronti a subentrare Elmo e Cozzolino. Ore frenetiche in FdI

Martedì 09 Luglio 2024, 13:20

13:21

BRINDISI - Alla fine il sindaco Pino Marchionna ha optato per l’azzeramento della giunta, che non significa, tuttavia, che verranno sostituiti tutti gli assessori. Quello che è certo è che la partita, durata un mese, sarà chiusa entro questa settimana. Dovrebbero restare nella squadra di governo Daniela Maglie, figura di fiducia del sindaco, e la forzista Livia Antonucci. Minori le chance di rimanere in carica per gli altri due esponenti del partito azzurro: Gianluca Quarta ed Ernestina Sicilia. Al loro posto potrebbero subentrare Cosimino Elmo e Caterina Cozzolino.

«Abbiamo fiducia - dice la coordinatrice provinciale di Fi, Laura De Mola - nell’azione del sindaco. Forza Italia ha un gruppo consiliare coeso e le scelte che si faranno saranno indirizzate a rendere più efficiente l’azione amministrativa e politica». La Lega ha fatto pervenire a Marchionna la disponibilità dell’attuale assessore Lidia Penta e del commissario cittadino Ercole Saponaro, che tuttavia accetterebbe solo deleghe confacenti con le sue attitudini. Pertanto, non entrerebbe in giunta per ricoprire l’incarico di Penta di assessore allo Sport e alle Politiche giovanili. Da definire il futuro dell’assessore Luciano Loiacono, che gode della fiducia della Casa dei moderati. Non dovrebbe esserci posto per Tonino Bruno, della lista civica del sindaco. Se dovesse subentrare il consigliere Rino Scarano, però, si libererebbe uno scranno in consiglio per Lorenzo Guadalupi, esponente di Azione e per questo visto con sospetto.

Il partito di Calenda, infatti, ha messo in chiaro di non ritrovarsi nelle politiche portate avanti dall’amministrazione Marchionna e di ritenersi di conseguenza fuori dal perimetro della maggioranza. Il rebus maggiore resta però Fratelli d’Italia. I vertici del partito oppongono forti resistenze verso l’estromissione del vicesindaco Massimiliano Oggiano. Sembra invece scontata la fuoriuscita dalla giunta di Antonio Pisanelli. Dalle opposizioni, intanto, piovono dure critiche all’indirizzo dell’amministrazione. «L’azzeramento della giunta - commenta il Pd - rappresenta l’ennesima farsa del centrodestra cittadino. Una mossa che arriva dopo un indegno tira e molla di oltre tre settimane che ha fatto perdere tempo prezioso e ha dimostrato la totale inadeguatezza dell'attuale amministrazione nel fronteggiare le molteplici problematiche della nostra città. L’instabilità, che si è dimostrata una costante sin dalle prime battute di questa amministrazione, avrà come principali vittime i dipendenti della Brindisi Multiservizi (che da mesi aspettano un piano industriale per il proprio futuro), le vertenze occupazionali del comparto produttivo che non avranno un autorevole rappresentante istituzionale capace di sostenere le loro istanze, i cittadini che continueranno a non avere alcuna attenzione a partire dalla mancata programmazione dell'estate brindisina, con conseguenze disastrose per l'economia locale che si basa anche sul turismo e sugli eventi culturali e ricreativi».

In questo contesto di «emergenze non affrontate e di problemi irrisolti, appare chiaro che le priorità dell'amministrazione Marchionna siano rivolte solo alla spartizione delle poltrone - concludono i dem - piuttosto che al bene della cittadinanza».

Anche per l’ex sindaco Riccardo Rossi «il fallimento della giunta Marchionna è il fallimento della classe politica del centrodestra brindisino. Tredici mesi fa si insediava la giunta, che il sindaco dichiarò essere politica. I nomi degli assessori furono indicati da partiti e movimenti e furono per la quasi totalità scelti i più suffragati. Il meglio della classe politica di centrodestra, secondo i partiti e gli elettori. A solo un anno di distanza giunge, dopo oltre tre settimane di crisi, l'azzeramento della giunta chiesto a gran voce dai partiti e dai consiglieri. Quindi i partiti e i movimenti - osserva Rossi - bocciano la loro giunta politica, quella dei più suffragati che dovevano attuare il programma, ad oggi inesistente, del centrodestra. Per fare cosa? Per passare alle seconde linee? Per poi alla prossima giunta passare alle terze linee? L’onorevole Mauro D'Attis, che si è intestato sindaco e coalizione, nulla dice sulla disfatta. Il sindaco, invece, gioca a fare il notaio: ditemi i nomi e io li faccio assessori, esattamente come un anno fa. Se poi non vanno bene, la responsabilità è dei partiti che mi daranno altri nomi con altro giro di giostra annesso. Dinanzi a questo teatrino - chiosa - prossimo a generare il più classico dei governi balneari, i problemi possono attendere». 

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