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Brindisi, scontro fra uffici comunali e gli inquilini «in trappola»

 
Andrea Pezzuto

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Andrea Pezzuto

Brindisi, scontro fra uffici comunali e gli inquilini «in trappola»

palazzi in via don Guanella

Nelle palazzine popolari da sette piani di via don Guanella anche malati e disabili da due mesi senza ascensore. L’ira di Oggiano «Le inefficienze non devono ricadere sui cittadini»

Sabato 10 Febbraio 2024, 15:32

Da due mesi persone diversamente abili, pazienti oncologici, malati di cuore e soggetti con patologie croniche non possono uscire dalla loro casa popolare in via Don Guanella perché l’ascensore è rotto. Si tratta di una vicenda kafkiana, che disvela il lato peggiore della burocrazia. La ragione per cui l’ascensore non è stato ancora riparato risiede nel rimpallo di responsabilità tra i settori Lavori pubblici e Patrimonio del Comune. L’amministratore del condominio, da settimane chiede ai due uffici di indicargli quale sia il settore competente alla liquidazione della fattura. L’ufficio Lavori pubblici, dopo aver attestato la congruità della somma richiesta per il ripristino dell’ascensore, che ammonta a 3.250 euro, con nota del 17 gennaio (quindi oltre un mese dopo il guasto) ha dichiarato competente alla liquidazione della spesa il settore Patrimonio e Casa. «L’aggiudicazione deve essere determinata dal settore Patrimonio e Casa con atto dirigenziale», hanno scritto dai Lavori pubblici. Tesi non condivisa dalla dirigente titolare del Patrimonio, Marina Carrozzo, secondo la quale sia il parere di congruità che la liquidazione delle somme compete ai Lavori pubblici. Nelle more che venisse sciolto il dilemma, sono trascorse altre settimane. Solo ieri il segretario generale, a seguito di una riunione tra le parti, avrebbe stabilito che la competenza a liquidare le somme spetta all’ufficio Lavori pubblici.

Nel frattempo, nelle palazzine da sette piani di via Don Guanella si sono consumati drammi umani, con persone diversamente abili impossibilitate a fare la spesa o a effettuare le visite mediche programmate. Solo la solidarietà degli altri condomini ha attenuato i loro disagi.

La vicenda ha mandato su tutte le furie il vicesindaco Massimiliano Oggiano, che da subito è stato interessato della situazione dagli inquilini delle case popolari. Oggiano stesso ha provveduto a portare la spesa ad una signora con difficoltà di deambulazione. Il vicesindaco, tra l’altro, ha offerto anche la propria disponibilità a pagare i lavori necessari a riparare l’ascensore. «Le eventuali inefficienze della macchina burocratica del Comune - attacca Oggiano - non possono e non devono ricadere sulla pelle dei cittadini, e nella fattispecie di chi vive già una situazione di grave disabilità. Se gli uffici comunali non risolvono in tempi rapidissimi il problema dell’ascensore in questione, pagherò direttamente io l’intervento di ripristino. Poi però qualcuno dovrà assumersi pienamente le relative responsabilità. Non si possono tenere recluse in casa per due mesi persone disabili. Non è possibile che ad una paziente oncologica, con gamba amputata e su sedia a rotelle non venga consentito di sottoporsi alle visite mediche che potrebbero salvarle la vita. Sono davvero furioso per quanto accaduto. Da questa vicenda - conclude - si evincono drammaticamente le criticità della macchina burocratica, che purtroppo stiamo scontando e che vanno, però, assolutamente risolte. Sarà nostro compito farlo».

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