BRINDISI - Mentre continua lo scontro sull’attivazione del reparto di radiologia interventistica, l’ospedale Perrino guarda al futuro e sperimenta la telechirurgia con un progetto della Asl Brindisi. Un tutor collegato da remoto con un computer, un tablet o uno smartphone, può comunicare e fornire indicazioni sulla procedura a chi esegue l’intervento.
Negli scorsi giorni, nella sede di via Napoli, si è svolta una dimostrazione pratica: un’operazione in laparoscopia per l’asportazione della cistifellea, in corso nell’ospedale Perrino, è stata supervisionata da remoto dal direttore del Dipartimento di Scienze chirurgiche Giuseppe Manca e seguita in diretta dal direttore generale Maurizio De Nuccio, dal direttore amministrativo Loredana Carulli, con il funzionario dei Sistemi informativi Damiano Oggiano, referente del progetto.
«La telechirurgia - spiega De Nuccio - è stata fortemente voluta dal dottor Manca, e sostenuta dalla direzione sanitaria. Dal punto di vista tecnico è stata sviluppata dall’Unità operativa Sistemi informativi aziendali. L’iniziativa potrà essere replicata anche in altre specialità, in cui l’intervento chirurgico viene effettuato con il supporto delle immagini, come la cardiologia interventistica, L’obiettivo finale è la messa in rete di tutti gli ospedali, a iniziare da quelli pugliesi, per offrire ai pazienti una prestazione super-specialistica e tempestiva».
«La Remote surgery - aggiunge Manca - è una modalità avanzata per effettuare gli interventi chirurgici. L’operatore può essere assistito e guidato da un chirurgo più esperto, che può trovarsi in un’altra parte del mondo, per supportare virtualmente i colleghi durante tutta la durata dell’intervento, grazie anche alla telestration, l’addestramento con il supporto di ausili informatici. La telechirurgia è, inoltre, un valore aggiunto per l'aggiornamento professionale e per la formazione di giovani chirurghi. Il sistema multimediale, infatti, consente agli allievi di recepire velocemente e consolidare direttamente le nuove tecniche».
Oggiano sottolinea a sua volta che «la sperimentazione in atto a Brindisi dispone del cosiddetto Live Vision, un sistema software integrato capace di rendere visibile a un numero illimitato di utenti, attraverso la rete internet, l’operazione chirurgica e il supporto del tutor».
Il progetto, finanziato con i fondi del Pnrr per la digitalizzazione delle strutture sanitarie ospedaliere, potrebbe essere esteso anche al Camberlingo di Francavilla Fontana.
Il dottor Manca evidenzia poi l’importanza dello Storage, l’archivio digitale capace di memorizzare automaticamente e in sicurezza tutti i video degli interventi, oltre che sui classici dispositivi di archiviazione, come le penne usb, anche su un server. «Ogni chirurgo - rimarca - potrà disporre di una libreria digitale degli interventi. Una sorta di “scatola nera”, consultabile anche dall’Autorità giudiziaria in caso di controversie legali: uno strumento a garanzia del chirurgo che potrà documentare quanto avvenuto in sala operatoria e anche dei pazienti che avranno la certezza della massima trasparenza».