Due opzioni per una variante tanto contestata: o la rimozione del tratto di viale Aldo Moro e la realizzazione lungo un'altra via o un’unica pista che prosegue lateralmente a viale Aldo Moro su una corsia e non due come ora. Sono le ipotesi al vaglio emerse ieri dopo il sopralluogo della Commissione Ambiente (la settima) del Comune di Brindisi, presieduta dal consigliere Roberto Quarta (FdI).
L’argomento della pista spacca la maggioranza e anche ieri c’è stata l’ennesima dimostrazione. A permettere la validazione della seduta, consentendo il raggiungimento del numero legale è stato Alessandro Miceli (Pri), l’unico consigliere del centro destra presente all’appuntamento, oltre a Quarta.
All’appello mancavano - assenze finora ingiustificate sembrerebbe - i consiglieri Colella, Cozzolino, Di Donna, Elmo (i penultimi tre tutti di Forza Italia), Monetti, Rossi, Saponaro e Vantaggiato. Presenti invece oltre a Quarta e Miceli, i consiglieri Aggiano, Strippoli, Giannace, Greco, Luperti, Rachiero e D'Onofrio.
«Non mi hanno comunicato che non sarebbero venuti - ha detto Quarta -, ma non è defilandosi che i problemi si possono risolvere. Tutta la Commissione invece si è resa conto che il problema c’è e va risolto». L’incontro è stato convocato dallo stesso Roberto Quarta dopo il mancato riscontro alla sua richiesta di convocare congiuntamente le commissioni Urbanistica e Lavori pubblici. L’iniziativa di Quarta, eletto presidente della commissione grazie ai voti dell’opposizione, probabilmente ha messo in imbarazzo i colleghi della maggioranza.
Da anni il progetto ha provocato l’ira di residenti e commercianti anche per via del restringimento della carreggiata a una sola corsia creando non solo problemi di viabilità su una delle arterie principali della viabilità cittadina, ma anche di sicurezza. Non solo «viene meno anche il senso per cui è stata progettata - spiega Quarta - perché essendo fondi del ministero dell’Ambiente era stata pensata per realizzare una mobilità dolce anche per eliminare l’impatto dell’inquinamento. Invece in questo modo con tutti gli ingorghi che si creano l’inquinamento è sicuramente aumentato».
Il progetto fu varato dall’amministrazione comunale guidata da Riccardo Rossi e finanziata tramite fondi del Pnrr. Il tratto fra viale Aldo Moro e via Palmiro Togliatti è stato praticamente ultimato. Ora il problema è su come proseguire. L’ipotesi di ripristinare lo stato dei luoghi è stata scartata, poiché esporrebbe l’amministrazione comunale a un’azione per danno erariale da parte della Corte dei conti (si calcola una somma vicina ai 600mila euro). Quindi l’ipotesi principale al vaglio è quella di apportare una variante che consenta di recuperare una parte della carreggiata. Ma la fattibilità di un intervento di questo tipo è tutta da valutare. Secondo Quarta: «È opportuno convocare i tre settori interessarti (Lavori, Urbanistica, Ambiente) e cercare di fare un tavolo mettendo in campo proposte le proposte alternative». Il presidente della Commissione Ambiente ha anche contattato dei colleghi di partito a Roma con l’obiettivo di ottenere un incontro con gli uffici del ministero dell’Ambiente. «Cercherò di verificare se è possibile fare una variante. Altrimenti prenderemo atto di quello che la città ha subito e che subirà per i prossimi cinque anni».