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Brindisi, parlano i candidati al ballottaggio: le idee di Marchionna e Fusco

 
Angelo Sconosciuto

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Angelo Sconosciuto

Brindisi, parlano i candidati al ballottaggio: le idee di Marchionna e Fusco

Brindisi vista dall'alto

Il primo: «Brindisi è bloccata da dieci anni: ecco come riavvieremo lo sviluppo». Il secondo: «Una rivoluzione gentile può cambiare la città»

Martedì 23 Maggio 2023, 13:01

BRINDISI - Con 17.993 voti alla sua persona, pari al 44% e 18.060 voti alle sei liste che lo hanno sostenuto, pari al 46,12% Giuseppe «Pino» Marchionna, candidato del centrodestra si appresta ad affrontare il turno di ballottaggio.

Dottor Marchionna, siamo all’ultimo miglio…

«È una bella campagna elettorale. Entusiasmante con il sostegno di tanti candidati giovani. Tra gli obiettivi, infatti, se verrò eletto sindaco, c’è anche la prospettiva di portare in Assise un gruppo di consiglieri che abbassa l’età media a 40 anni e sarà motivo di legittimo orgoglio visto che vi è l’obiettivo di favorire la nascita di una nuova classe dirigente per la città».

Se c’è stato, con chi avete avviato un confronto…

«Non abbiamo avviato confronti. Lo avevamo detto dall’inizio, con i i partiti della coalizione, che hanno lavorato sulla mia candidatura. Non è stata una questione tutta rosa e fiori; vi è stato un dibattito molto sofferto con qualche elemento di difficoltà e quando la candidatura è stata ufficializzata al tavolo nazionale, il perimetro della coalizione che mi sosteneva era piuttosto chiaro ed era allargato alla mia lista civica, che reca elementi di novità significativi con imprenditori, personalità politiche storicamente appartenenti al Riformismo, esponenti di Azione ed Italia viva.... Questa coalizione di centrodestra si è allargata al terzo polo ed alla mia lista civica aperta alle più diverse esperienze politiche ed aveva un perimetro chiaro e molto netto. Ecco perché, sin dal primo momento, abbiamo escluso qualsiasi logica di apparentamento in un eventuale ballottaggio».

Quali temi crede che possano avere maggior presa sui Brindisini.....

«Il secondo turno non altera l’ordine di priorità dei problemi così come abbiamo detto di volerli affrontare nel nostro programma. In primis, lo riepilogo, il recupero di un rapporto fecondo con i cittadini, che sarebbe mancato ed è all’origine della disaffezione dalla cosa pubblica, la quale risente probabilmente di qualche errore amministrativo. Sentire i cittadini consente di decidere con più buon senso e meno approccio ideologico o burocratico. La seconda emergenza è quella di affrontare il disagio giovanile che è innanzi tutto disagio di prospettiva, nel senso che la città non offre una possibilità di inquadrare il futuro consentendo ad un giovane di ipotizzarlo e questo lega immediatamente alla principale nostra proposta: quella di una città aperta agli investimenti; una città accogliente ed inclusiva; una antica città industriale con un patrimonio di di tipo logistico piuttosto significativo, con una zona industriale che, lo ha detto il ministro dell’Ambiente la settimana scorsa, verrà riperimetrata per i legittimi usi. Con i terreni pronti per nuovi insediamenti, il grosso dei nostri problemi è risolto, riuscendo a creare un ciclo con un investimento, lo sviluppo, l’occupazione, l’aumento del pil. Insomma rimettiamo in funzione la macchina delle crescita».

Non crede che in questi giorni debba essere più visibile la presenza dei leader nazionali che non sono ancora passati da Brindisi? Insomma, Brindisi sta diventando quasi un simbolo del confronto in questa campagna elettorale…

«Non solo noi abbiamo portato, lo abbiamo detto con una battuta, mezzo governo a Brindisi, diciamo che altri ne arriveranno. Giovedì sera è prevista la manifestazione con il vice presidente Tajani: essa sarà il culmine della seconda fase ed in quella occasione credo che sarà evidente a tutti l’attenzione ed il sostengo del Governo a Brindisi. E verrà dato maggior risalto a questo tratto distintivo di una progressiva ripresa del ruolo internazionale di Brindisi e della Puglia nello scacchiere mediterraneo e mondiale. La conferma l’ha data il premier Meloni parlando del G7 in Puglia l’anno prossimo».

Spostiamo per un attimo questa intervista a venerdì sera: lanci da qui l’appello al voto conclusivo

«Il primo è un appello di cittadinanza attiva: andare a votare. Capisco il disagio, l’amarezza e le arrabbiature della politica, ma l’unico strumento democratico che è nelle nostre mani è esercitare il diritto di voto. Sembra essere diventato un fatto secondario, ma il vero problema è che noi dobbiamo andare a votare. Credo che la scelta del sindaco di una città sia l’atto più democratico e una partecipazione piuttosto scarna non sia indice di grande tenuta democratica. Chiedo che si vada a votare e si voti a favore della mia coalizione, del programma che abbiamo sviluppato nelle contrade, nei quartieri periferici e nelle aziende, in un porta a porta che va avanti da un mese e mezzo perché crediamo che la nostra sia una proposta risolutiva dei problemi della città. Vogliamo reinnescare un meccanismo di sviluppo che, per quanto mi riguarda, è bloccato ed inceppato da almeno dieci anni».

Il centrosinistra a trazione Pd-M5S con l’avvocato Roberto Fusco a sindaco attraverso le 5 liste a lui collegate è giunto a 13.850 voti, pari al 35,37%; l’avvocato Fusco ha ottenuto invece 13.579 voti, pari al 33,32%.

Avvocato Fusco, siamo all’ultimo miglio...

«È stata una campagna elettorale entusiasmante, alimentata dall'energia dei cittadini e dalla voglia di miglioramento per Brindisi che ispira il nostro programma. Sono stato in mezzo alla gente, nei quartieri, e ascoltato le loro proposte, le loro esigenze. Abbiamo ascoltato le associazioni sindacali, sportive, culturali, di categoria, spiegato il nostro progetto che mette al centro il cittadino e la crescita del territorio. Abbiamo parlato del futuro di questa città, in maniera concreta perché Brindisi possa essere sempre più bella, più viva e più competitiva. Alla campagna elettorale del centrodestra, fatta di slogan e aggressività, abbiamo contrapposto la politica del confronto e dell'ascolto. Perché è questa la “rivoluzione gentile” che vogliamo per Brindisi».

Se c’è stato, con chi avete avviato un confronto?

«Abbiamo cercato un dialogo e un confronto con tutti perché vogliamo evitare che la città vada nelle mani di una destra che con i suoi esponenti in passato ha portato solo instabilità e la fine anticipata delle consiliature. A differenza nostra che a Brindisi vogliamo dare una prospettiva certa di stabilità. Il dialogo è sempre attivo e aperto al contributo di coloro che condividono il programma e le cose da fare per la città. Noi vogliamo rivolgerci a tutti. Io voglio essere il sindaco di tutti, di chi mi ha votato e di chi no. Voglio essere il sindaco del dialogo e di tutti i brindisini».

Quali temi crede che possano avere maggior presa sui Brindisini?

«Ci sono temi importanti come quello della riqualificazione urbana, del rilancio di un turismo a livello internazionale, della valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, l’assistenza agli anziani ed a tutte le persone fragili, la riqualificazione degli impianti sportivi, riportare al centro dell’attenzione il ruolo del terzo settore, delle associazioni e delle parrocchie della città, su cui è oltremodo necessario intervenire con chiarezza e determinazione o come quello, improcrastinabile ed urgente, della sicurezza, del decoro urbano, della viabilità e dell’inclusione dei quartieri periferici. L’obiettivo sarà lavorare fianco a fianco con le aziende presenti sul territorio per valorizzare il loro lavoro e attirare nuovi investimenti. Siamo sicuri che Brindisi possa recuperare la centralità che merita nel panorama nazionale. E poi Brindisi deve rendersi protagonista di questa transizione energetica e sostenibile fondamentale per la tutela dell’ambiente, un’occasione storica per la città di intercettare investimenti per miliardi di euro, per alleviare lo stato di povertà, creare occasioni di lavoro anche per i nostri giovani».

Non crede che in questi giorni debba essere più visibile la presenza dei leader nazionali? Il presidente Conte è stato due volte a Brindisi, da Pd che le dicono?

«Sono certo che ogni forza politica darà il massimo in questi giorni. Il presidente Conte, che ha sempre mostrato massima attenzione per Brindisi anche prima della campagna elettorale quando ricopriva il ruolo di premier, mercoledì sarà nuovamente a Brindisi. La sua presenza è sempre stata costante, così come quella di tanti esponenti del M5S tra cui il senatore e vicepresidente Turco e il deputato e coordinatore regionale Donno. Così come il Partito Democratico è stato presente nei giorni scorsi con gli onorevoli Lacarra e Stefanazzi e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Siamo in attesa di nuovi esponenti nazionali del Pd entro venerdì».

Spostiamo per un attimo questa intervista a venerdì sera: lanci da qui l’appello al voto conclusivo.

«I brindisini desiderano un sindaco capace di trovare e cogliere tutte le opportunità per rilanciare l’economia e lo sviluppo, per migliorare la loro qualità della vita, per trattenere i nostri giovani e dare loro un futuro di orgoglio. Un sindaco in grado di affrontare l’ordinario prima di tutto - e anche lo straordinario - con idee e soluzioni, con una squadra determinata, di qualità e competente. Il nostro è un programma serio e fattibile e per questo chiedo a tutti voi fiducia. Domenica e lunedì andiamo e andate tutti a votare per dare a Brindisi una amministrazione capace, competente che governi e che sappia progettare il futuro di questa città»

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