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A Brindisi il progetto «Viva gli anziani!» rischia lo stop forzato

 
Angelo Sconosciuto

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Angelo Sconosciuto

A Brindisi il progetto «Viva gli anziani!» rischia lo stop forzato

Appello al coinvolgimento. Solo nell’ultimo anno la Comunità di Sant'Egidio ha fatto fronte a mille chiamate di persone sole

Domenica 23 Aprile 2023, 12:55

BRINDISI - «Da quando ho conosciuto la Comunità di Sant’Egidio sono sicura di non essere più sola». Questa è la frase di Anna, un’anziana di 100 anni conosciuta dalle operatrici del Programma «Viva gli Anziani!» a Brindisi e che rischia di essere non più frase di cronaca, ma affermazione da consegnare alla storia, perché questa bella vicenda non si ripete più.

Parole, quelle di Anna, che fanno ben comprendere come sia importante uscire dall’anonimato e dall’isolamento per trovare un posto sicuro nel mondo in qualsiasi età, soprattutto nel tempo della fragilità, quando le forze vengono meno e si comprende ancora meglio quanto sia fondamentale legarsi alle altre persone.

«Papa Francesco ha messo in luce più volte l’esistenza, nella società odierna, di un contesto culturale sempre più indifferente alla condizione degli anziani, un clima che risponde perfettamente a quello che ha definito “cultura dello scarto” cioè un modo di pensare e di agire e, dunque, di trovare risposte utili che guarda con particolare attenzione alla produttività del soggetto e non alla sua personalità - ci spiegano i volontari del progetto -, finendo per considerare “poco utili” o, comunque, persone di secondo piano, tutti coloro che non partecipano o non partecipano più, alla produzione della ricchezza. Eppure, soprattutto in questo tempo in cui la guerra è alle porte dell’Europa - aggiungono -, l’esperienza e la saggezza degli anziani sarebbe più utile che mai per evitare il ripetersi di tragedie che pensavamo ormai appartenere ai libri di storia».

Giova ricordare che la Comunità di Sant’Egidio ha sempre messo al centro delle attenzioni e delle azioni l’anziano, prendendo sul serio la sua domanda di esistenza, di amicizia e di supporto. «È necessario generare una cultura più inclusiva a partire, proprio, dagli anziani - ci dicono ancora -. Questa è sempre stata la priorità della Comunità di Sant’Egidio che da oltre 50 anni a Roma e da circa tre anni, con il Programma “Viva gli Anziani!”, a Brindisi crea processi volti a sostenere le persone over 80, coinvolgendo anche la cittadinanza e allo stesso tempo facendo in modo che siano gli anziani stessi a supportarsi a vicenda in base alle possibilità di ognuno. Questo è un modo molto efficace per favorire l’invecchiamento attivo degli anziani - spiegano ancora - che mettono a disposizione le proprie risorse, esperienze e competenze a favore degli altri».

Entrando nei dettagli, il Programma «Viva gli anziani!» è un progetto di «monitoraggio attivo volto a contrastare l’isolamento sociale attivando e/o rafforzando le reti sociali presenti sul territorio. L’implementazione del Programma inizia a Brindisi con la firma del Protocollo di intesa con il Comune - spiegano - e, grazie anche al supporto economico di Enel cuore, in questi anni sono stati coinvolti e aiutati circa 800 anziani, tutti residenti nel centro storico cittadino».

«Il lavoro del Programma si articola essenzialmente in due modalità - dicono ancora i volontari -: il monitoraggio telefonico, svolto presso la sede operativa messa a disposizione dal Comune, in Via Spagna 16 e il lavoro sul territorio per la verifica della situazione degli anziani che non sono raggiungibili telefonicamente a causa della mancanza del numero di telefono o perché irreperibili da diverso tempo. Ogni beneficiario è stato contatto, ad ognuno sono stati presentati gli obiettivi del programma, si è provveduto ad effettuare una prima verifica della condizione di fragilità e sono stati messi in atto dei veri e propri percorsi individuali volti a rispondere alle necessità personali di ogni anziano». Non solo: «gli interventi svolti sono di vario tipo - aggiungono - interventi di compagnia, di disbrigo pratiche, di reperimento assistenti a pagamento e, soprattutto, di attivazione di tutti i servizi esistenti che mirano al supporto alla domiciliarità (Attivazione assistenza domiciliare, interventi presso il PUA, richiesta ausili, farmaci e spesa a domicilio). La metodologia utilizzata - dicono ancora - prevede la creazione e il rafforzamento delle reti sociali formali (Asl, Comune, ecc) e informali (Famiglia, volontari, vicini di casa, ecc) che, messe in contatto fra loro, garantiscono agli anziani più fragili la possibilità di essere assistiti presso il proprio domicilio, senza costi eccessivi per i singoli e per il servizio pubblico».

E si fa osservare come «questo approccio ha una ricaduta positiva sulla qualità della vita di tutti: infatti il punto di forza consiste nella capacità di raggiungere tanti e creare sinergie con per la prevenzione degli eventi avversi che, nel caso degli anziani, possono avere risvolti drammatici: un ricovero ospedaliero, una caduta, la scomparsa del coniuge, un’ondata di caldo o di freddo, un’epidemia influenzale, etc. Per comprendere la portata della ricaduta che il Programma ha avuto sugli anziani della città basti pensare che nell’ultimo anno sono state registrate dalla centrale operativa circa 1000 chiamate dai beneficiari del programma, oltre 200 chiamate da anziani residenti in altri quartieri e sono stati realizzati più di 900 interventi».

La presenza della Comunità di Sant’Egidio a Brindisi, insomma, diventa sempre più un punto di riferimento e una speranza per poter costruire una città inclusiva in cui tutti trovino il giusto spazio di esprimersi, di aiutare e di vivere in maniera piena di significato. «Purtroppo il progetto svolto con Enel cuore è giunto al termine - ci dicono -. Per poter continuare a costruire e a far crescere il Programma “Viva gli anziani!” è necessario il supporto di tutti, in particolare lanciamo un appello alle aziende, agli imprenditori chiedendo aiuto e collaborazione nel dare risposta ai tanti bisogni che gli anziani esprimono, ma soprattutto per far emergere e rispondere ai bisogni sommersi, quelli che richiedono una ricerca e un monitoraggio attento per essere scovati, con lo scopo di dare la giusta importanza alla vita degli anziani e costruire una città più vicina ai bisogni dei più fragili che significa generare una cultura inclusiva per tutti». Ed insomma, non bisogna proprio che quell’utenza così necessaria, lo 0831 364807 diventi un numero muto.

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