Brindisi - Come preannunciato nei giorni scorsi, la nave Costa Fortuna è approdata ieri mattina presso la diga di Punto Riso – nella zona esterna del porto di Brindisi - dove rimarrà, come minimo, per i prossimi sessanta giorni (eventualmente prorogabili a seconda dell’evolversi dell’emergenza sanitaria in atto).
L’arrivo rientra nell’ambito delle operazioni di «fermo forzato» che interessano complessivamente 70 unità da crociera, le quali, di ritorno dai viaggi annullati, saranno sistemate - in attesa della ripresa delle attività - nei vari porti italiani, tra cui appunto quello di Brindisi.
Come previsto, il «gigante» della Costa Crociere è giunto allo scalo adriatico con il solo equipaggio (circa 900 persone, incluso il personale medico necessario, di cui però un terzo destinato a lasciare subito l’unità navale e, quindi, Brindisi), mentre tutti i passeggeri erano stati già in precedenza sbarcati nel porto di Civitavecchia. Tra due giorni, a farle compagnia, arriverà la Costa Victoria (o altra unità della stessa compagnia), anch’essa con il solo equipaggio (comprensivo di personale sanitario) e anch’essa soggetta all’attracco nel porto di Brindisi per un periodo minimo di due mesi.
Per regolarne lo stazionamento presso la diga di Punta Riso, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha emanato un’apposita ordinanza che impone in primo luogo alle navi di sostare inoperose, «fatte salve – si legge nello stesso provvedimento - le attività connesse con il rifornimento delle stesse e l'espletamento delle attività normali per la corretta gestione della nave e della sosta», e dovranno, peraltro, «essere sempre pronte a muovere a semplice richiesta delle Autorità».
Ed ancora: «Le navi, durante le ore notturne (dopo il tramonto) e sino a 30' dopo l'alba – è altresì stabilito – dovranno garantire, tramite i propri sistemi di bordo, una conveniente ed idonea illuminazione della zona di banchina prospiciente la nave, con particolare riferimento alle zone interessate dalla presenza dei gates di accesso a bordo».
L’ordinanza, inoltre, in attuazione delle norme legate alla security, prevede «il presidio del varco d’accesso alla diga di Punta Riso da parte di due guardie giurate armate e debitamente abilitate e formate ai sensi della normativa in materia». L’accesso sarà consentito, oltre «ai rappresentanti delle forze dell’ordine, dell'Autorità marittima e ai mezzi di soccorso per ragioni di servizio», solo a soggetti debitamente e preventivamente autorizzati, i quali però «dovranno essere comunque sottoposti ai controlli previsti dalle vigenti disposizioni di security, con particolare riferimento all'ispezione di veicoli, carichi, identificazione personale e quanto altro valga a garantire – in adesione alle predette disposizioni – il mantenimento delle condizioni di sicurezza dell'impianto portuale e delle due navi all'ormeggio».