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Allarme a Brindisi: donna muore ma il test del tampone è negativo

 
Pierluigi Potì

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Pierluigi Potì

Il posto fisso di Polizia rischia di scomparire

La vittima, 51 anni di Latiano, deceduta per una crisi respiratoria

Martedì 25 Febbraio 2020, 10:01

BRINDISI - Caso sospetto di Coronavirus ieri all’ospedale “Perrino” di Brindisi per la morte di una donna, ma allarme subito rientrato nella stessa mattinata all’esito del test del tampone (risultato appunto negativo) svoltosi a Bari.

Il campanello d’allarme era suonato nella notte all’arrivo al Pronto Soccorso di una 51enne di Latiano in condizioni disperate per una gravissima crisi respiratoria. La donna, dopo l’arrivo al “Perrino” è deceduta e, poichè nei giorni precedenti aveva accusato tosse e febbre, potendosi configurare un possibile collegamento con il Coronavirus, subito sono scattate le procedure stabilite per casi del genere: è stato, quindi, effettuato il test del tampone e, in ossequio alle linee guida impartite dal Ministero della Salute, si è proceduto subito a sanificare e bonificare i locali del Pronto Soccorso.
Fortunatamente, dopo alcune ore, l’allarme è rientrato, ma la notizia ancora incerta che si era diffusa nelle prime ore di ieri mattina ha contribuito ad accrescere la psicosi da Coronavirus. Una psicosi che, gradualmente, sta mettendo radici anche in territori, come quello brindisino (e pugliese), ben lontani da quelli che sono considerati gli epicentri. Il tutto con ripercussioni a dir poco disastrose sui prezzi dei gel disinfettanti per le mani, come l'Amuchina, che sono praticamente introvabili in farmacia, mentre online hanno raggiunto già prezzi record.

Basta, del resto, andare sulle piattaforme del commercio online, come Amazon, per notare che prodotti come l’amuchina è rapidamente finita al primo posto nella classifica delle creme per unghie e mani più vendute della piattaforma, arrivando a costare addirittura oltre cento euro. «Non è libero mercato ma speculazione vergognosa», sostengono le associazioni dei consumatori e «la speranza - aggiungono - è che l'emergenza rientri rapidamente».
Un altro chiaro segnale che la psicosi da Coronavirus sta prendendo piede (pur non essendoci, al momento, alcun caso di contagio nel raggio di 500 chilometri) è dato dalla sparizione sul mercato delle mascherine e dalla corsa alla scorta di generi alimentari. Le confezioni di pasta hanno registrato un’impennata nelle vendite, come altra merce tra quella che più abitualmente si consuma.
In tanti, insomma, non vogliono farsi trovare impreparati nel caso (tutt’altro che remoto) in cui il virus arrivi dalle nostre parti. 

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