Lacrime e rabbia. Chiedevano di poter dare una degna sepoltura ad una giovane morta da quattro giorni, per questo ieri mattina un gruppo di nigeriani ha dato corso ad una protesta nei pressi del cimitero di Brindisi. Da quanto hanno dichiarato alcuni tra congiunti ed amici, la 21enne, dopo aver trascorso all’incirca un mese in ospedale sarebbe deceduta lunedì. La giovane, era a Brindisi da oltre un anno ed era ospite di un centro di accoglienza situato nel centro di Brindisi.
«Dal giorno del decesso - hanno lamentato i congiunti - nessuno dei responsabili di quel centro si è mai fatto sentire o ha assistito parenti o amici che cercavano di capire come dare una degna sepoltura alla salma». Ieri mattina al cimitero c’erano anche dei familiari che volevano vedere per l’ultima volta la loro congiunta e capire quando e come sarebbe stato possibile seppellirla. Ma la difficoltà sembra stesse proprio nella mancanza di comunicazione tra i responsabili del centro presso la quale la ragazza alloggiava e gli addetti del cimitero.
«Non si è fatto vedere e sentire nessuno, nemmeno un mediatore culturale», lamentavano alcuni componenti della comunità nigeriana presenti. La presenza di qualche operatore del centro era necessaria per lo svolgimento delle pratiche. È stato necessario l’intervento di carabinieri - che hanno rintracciato alcuni addetti della struttura - e polizia perchè l’incresciosa situazione che stava causando non pochi malumori e stava esacerbando gli animi si sbloccasse con il feretro trasferito all’interno del cimitero per il funerale della ragazza. [A.P.]