Sabato 06 Settembre 2025 | 20:54

Per la truffa dei Rolex è psicosi tra i clienti

 
Massimiliano Scagliarini

Reporter:

Massimiliano Scagliarini

uno dei rolex contraffatti

Uno dei rolex contraffatti

Decine di telefonate alla Finanza di Brindisi per timore truffa: «Pronto? Ho comprato un Rolex nella gioielleria di Ostuni, temo che sia falso...»

Domenica 29 Aprile 2018, 09:59

19:00

BARI - «Pronto? Ho comprato un Rolex nella gioielleria di Ostuni, temo che sia falso...». Da quando la Procura di Brindisi ha ordinato l’arresto dei responsabili della truffa degli orologi, il centralino della Finanza sembra diventato un servizio clienti. Sono decine, a quanto sembra, le persone che ogni giorno chiamano per chiedere aiuto: temono di aver preso il bidone e non sanno come fare.

Due settimane fa i militari hanno eseguito sei ordinanze cautelari, che hanno riguardato tra l’altro Giuseppe Pannofino, 57 anni, ritenuto amministratore di fatto della gioielleria «Lo Scrigno» di Ostuni. Un posto diventato negli anni, grazie al passaparola, una tappa obbligata per gli appassionati di orologi preziosi. Solo che, secondo l’inchiesta del pm Raffaele Casto, Pannofino vendeva Rolex «made in Napoli», commissionati da un pregiudicato tarantino e assemblati in parte con pezzi autentici (i movimenti, a quanto pare venduti sottobanco da qualche centro autorizzato) e per il resto falsi. Falsi di un certo livello (avevano, per esempio, lo stesso peso degli originali), accompagnati da certificati di garanzia contraffatti, che in tantissimi hanno acquistato a Ostuni credendo di aver fatto l’affare.

L’inchiesta non è terminata. Ma nel frattempo i (tanti) clienti di Pannofino sono preoccupati di aver buttato qualche migliaio di euro, e si stanno rivolgendo in massa alla Finanza. Qualcuno si è anche presentato di persona per consegnare l’orologio. A tutti viene detto di inviare una foto e la relativa documentazione (la fattura di acquisto e la «garanzia» consegnata dalla gioielleria): materiale che, con ogni probabilità, verrà sottoposto ai periti Rolex.

La gioielleria aveva in vendita anche pezzi «buoni» (ad esempio quelli procacciati da un pilota Alitalia, beccato nel parcheggio dell’aeroporto di Brindisi con 40mila euro in contanti ricevuti da Pannofino), ma ovviamente la notizia dell’inchiesta ha innescato il panico. Tra i clienti disperati per la truffa c’è anche qualche nome piuttosto noto, e c’è pure chi ha acquistato parecchi orologi Rolex nell’arco di alcuni anni: parliamo di decine di migliaia di euro, a fronte di un valore reale dei falsi pari allo zero assoluto. Una vera e propria truffa, per la quale però è necessaria la querela dei diretti interessati. La Procura di Brindisi procede infatti per le ipotesi di riciclaggio relative a 18 orologi, ipotizzando un giro d’affari annuo di circa 250mila euro. Ma è probabile che l’elenco possa allungarsi.

L’inchiesta sui Rolex, come detto, non è conclusa e mira a passare al setaccio tutta l’attività di Pannofino, chiarendo il significato di alcune intercettazioni telefoniche ritenute di particolare interesse. Negli interrogatori di garanzia, pur rigettando le accuse, i coindagati di Saracino (accusati di aver messo in piedi il traffico degli orologi falsi) hanno preferito non rispondere alle domande del gip.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)