Roma, 25 nov (Adnkronos) - "Alt, fermi. Forse vale la pena che guardiate i dati delle elezioni regionali di ieri...". All'indomani del voto regionale, Luigi Marattin ha pubblicato sulle sue pagine social una tabella relativa ai "voti assoluti presi dai principali partiti considerando anche le liste civiche ad essi direttamente riconducibili" basata sui dati Eligendo del Viminale. "Numeri che parlano chiaro", spiega il segretario del Partito liberaldemocratico.
"La mia forza politica non è scesa in campo, non voglio puntare il dito contro nessuno. Ma parlando da cittadino faccio fatica a ritrovarmi nel dibattito di queste ore", dice all'Adnkronos Marattin facendo una premessa: "Il confronto si fa regionali sulle Regionali, perché quando il cittadino vota il consiglio comunale non sta pensando a Conte o Schlein. Inoltre per le politiche o le europee ci sono sistemi diversi. Si confrontano solo elezioni simili o uguali".
Ciò detto, prosegue Marattin, "i numeri parlano chiaro, Lega e M5s perdono la metà e un terzo dei voti, anche in Veneto. FdI aumenta quasi del 50%, anche se bisogna dire che nel 2020 era ancora un partito piccolo. Poi c'è una tenuta sostanziale, anche un aumento, di FI e un dato quasi stabile del Pd. Questi sono i numeri".
(Adnkronos) - Secondo Marattin, "con questi dati mi sembra difficile trarre alcune delle conclusioni che ho sentito. Io sono distante da FdI, però darlo per morto oggi è oggettivamente un po'strano. Così come, dall'altra parte, in Veneto il Pd ha guadagnato voti". Per il leader dei LibDem, "il vero dato è che Lega e 5 stelle crollano. Poi, nell'astensione le percentuali sono quelle che sono ed è ovvio che hanno eletto due presidenti. Ma la gente che ha messo la croce sul loro simbolo è crollata della metà e di un terzo".
Quello sull'astensione, per Marattin, è davvero il dato più "sconvolgente. Andando avanti così finiremo che a votare andranno solo i candidati e i parenti. E' un interrogativo per tutta la politica, di cui la politica però pare non preoccuparsi".
















