Martedì 23 Settembre 2025 | 16:50

Mo: Boccia, 'ieri atto coscienza collettiva, condanna violenze, Italia riconosca Palestina'

 
Agenzia Adnkronos

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Martedì 23 Settembre 2025, 14:20

Roma, 23 set. (Adnkronos) - “Lo sciopero di ieri in Italia non è stato solo un atto di protesta, ma un vero e proprio atto di coscienza collettiva e mi dispiace che destra non capisca che in piazza c’era anche gente di destra per dire ‘Basta genocidio a Gaza’. Gli scontri che ci sono stati sono stati generati da facinorosi, ma impallidiscono di fronte alla grandezza di 80 piazze in tutta Italia piene di giovani, studenti, anziani, famiglie con bambini. A Roma la questura ha detto che c’erano 50 mila persone, i vigili del fuoco erano alla testa del corteo. Non so se la destra oggi al governo si rende conto che l’Italia non vuol tacere e che questa è una critica democratica fatta al governo per essere inerme, in silenzio e non essere tra i 150 paesi che riconoscono lo stato di Palestina”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, a 24 Mattino su Radio 24.

“Se temo un surriscaldamento del clima? Assolutamente no se le forze politiche hanno senso di responsabilità. Se poi, come è accaduto, si prende l’omicidio brutale di una persona come Kirk, avvenuto negli Usa e lo si trasforma in un caso italiano, è chiaro che è benzina inutile. Quando è stata uccisa la speaker dei Democratici in Minnesota con il marito ed è stato ferito un senatore democratico da matti nazionalisti fascisti, noi non abbiamo pensato nemmeno per un secondo di portare il caso in Italia come se fosse uno scontro tra destra e sinistra. Perciò manteniamo i toni bassi, evitiamo giochini demagogici e strumentali".

“Il riconoscimento dello Stato di Palestina - ha continuato Boccia - non è un atto simbolico come qualcuno dice, si inizia da lì. Se su 193 paesi riconosciuti dall’Onu, 150 dicono sì un motivo ci sarà. Il fatto che l’Italia stia dall’altra parte dà il senso del fatto che la maggioranza di destra non capisce che così colloca il Paese dalla parte sbagliata della storia. Riconoscere lo stato di Palestina, revisionare gli accordi tra Ue e Israele è importante. Se l’Italia non stesse con Orban e con la Germania, ma se fossimo tutti d’accordo nell’Ue servirebbe poi organizzare una missione di protezione umanitaria Ue sotto l’egida dell’Onu. Ma se non si inizia da lì non lo si farà mai".

"La Cisgiordania è pronta a seguire il percorso indicato dal riconoscimento di uno stato, ma bisogna metterla nelle condizioni di agire. Chi dice che riconoscere lo stato di Palestina significa far vincere Hamas trascura il fatto che Hamas in questi anni è stata alimentata dal governo Netanyhau per indebolire l’autorità palestinese. Chi rilasciò il capo di Hamas 15 anni fa? Chi ha finanziato Hamas 15 anni fa via Quatar? Le cose sono poi sfuggite di mano e certo quel che accade oggi è responsabilità dell’ignavia di tutto il resto del mondo, ma principalmente di chi ha governato Israele in questi anni e di chi lo governa ora”.

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