Lunedì 22 Settembre 2025 | 19:00

Paget vulvare: al Policlinico di Bari un trattamento innovativo per la rara forma di tumore

 
Redazione online

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Paget vulvare: al Policlinico di Bari un trattamento innovativo per la rara forma di tumore

Un approccio multidisciplinare innovativo che vede oltre alla ginecologia diretta dal prof. Cicinelli, la collaborazione della chirurgia plastica del prof. Giudice, della dermatologia e dell’ anatomia patologica

Lunedì 22 Settembre 2025, 17:23

Una diagnosi difficile, spesso tardiva, e un tumore raro che tende a ripresentarsi dopo l’intervento. Per le donne colpite dal Paget vulvare, al Policlinico di Bari arriva un trattamento innovativo che unisce rigore oncologico e attenzione alla qualità della vita.

Presso l’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, diretta dal professor Ettore Cicinelli, è stato sviluppato un approccio multidisciplinare che integra ginecologia, dermatologia, chirurgia plastica ricostruttiva e anatomia patologica. Una sinergia che rappresenta un modello unico non solo per la Puglia ma anche a livello nazionale.

Il Paget vulvare è una rara forma di carcinoma che colpisce pelle e mucose dei genitali femminili. I sintomi, spesso sfumati – arrossamento, prurito, bruciore o lesioni persistenti – possono essere confusi con patologie dermatologiche benigne, causando ritardi diagnostici anche di anni e favorendo la progressione della malattia.

Nel nuovo protocollo barese, i dermatologi dell’équipe della professoressa Caterina Foti, con la dottoressa Lucia Lospalluti, hanno avuto un ruolo decisivo nella diagnosi differenziale e nel monitoraggio clinico. La parte chirurgica è stata curata dal professor Cicinelli, affiancato dai chirurghi plastici guidati dal professor Giuseppe Giudice e dal dottor Domenico Giglietto, che hanno applicato una ricostruzione in due tempi: prima con l’uso di derma artificiale, poi con un innesto cutaneo autologo.

Fondamentale anche il lavoro degli anatomo-patologi, i dottori Gerardo Cazzato e Anna Colagrande, che hanno eseguito valutazioni istologiche intra-operatorie con tecnica MOS modificata per garantire la radicalità dell’asportazione.

«Si tratta di un risultato importante – ha sottolineato il professor Cicinelli – perché grazie alla collaborazione tra vari specialisti siamo riusciti a offrire alle pazienti un trattamento innovativo, oncologicamente adeguato e al tempo stesso attento agli esiti morfo-funzionali ed estetici. Negli ultimi mesi abbiamo trattato con successo quattro casi».

Con questo nuovo protocollo, il Policlinico di Bari si conferma punto di riferimento nella gestione di patologie rare e complesse, con un modello che potrebbe fare scuola anche a livello nazionale.

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