Molto più che una suggestione di fine estate, giurano i bene informati. D’altro canto, l’ennesima espressione di supporto nei confronti del candidato presidente in pectore, attraverso un post apparso sui social nella giornata di lunedì, ha ottenuto l’effetto di alimentare le voci circolate nelle ultime settimane. Angelantonio Angarano sarebbe pronto a dimettersi da sindaco di Bisceglie per candidarsi ad un seggio in consiglio regionale nelle fila di Proxima, la lista degli amministratori pugliesi vicini ad Antonio Decaro.
Una mossa ineccepibile sotto il profilo tattico, perché consentirebbe all’attuale capo dell’amministrazione di correre per il nuovo ruolo garantendosi persino il «salvacondotto» di un’eventuale ricandidatura alla carica di primo cittadino nel caso in cui non gli dovesse riuscire l’approdo fra i banchi del palazzone di via Gentile.
È la normativa sui mandati dei sindaci, al netto delle legittime aspirazioni personali, a fornire un’opportunità ghiotta all’ex esponente del Pd: rieletto alla guida della città il 29 maggio del 2023, Angarano è atteso al varco della fatidica soglia dei due anni, sei mesi e un giorno della seconda consiliatura, trascorsa la quale non avrebbe diritto, in ogni caso, a correre un’altra volta per la poltrona più ambita di Palazzo San Domenico. Gli equilibri interni sempre più fragili della pur larga ma eterogenea maggioranza che al momento lo sostiene rischiano oggettivamente di rompersi in dicembre, rappresentando un potenziale pericolo per la prosecuzione dell’attività amministrativa.
Il quadro è già complicato dalle ultime evoluzioni: il gruppo «Bisceglie Svolta» (lista civica dei fedelissimi di Angarano) ha quattro consiglieri e un solo assessore (Roberta Rigante) mentre gli eletti ne «Il torrione» Domenico Storelli e Franco Coppolecchia si sono dichiarati indipendenti, con Storelli in pratica passato all’opposizione, e i due assessorati di Angelo Consiglio (vicesindaco) e Loredana Bianco restano privi di qualsiasi rappresentanza consiliare.
L’ipotesi di uno scioglimento anticipato, data ancora per impossibile agli inizi di agosto, adesso è tutt’altro che remota. Angarano, facendo leva sul supporto dei settori a lui più vicini e di 7 anni di sindacatura, potrebbe ottenere un risultato personale considerevole e sufficiente ad essere eletto in Regione, costruendo contestualmente una coalizione in grado di contendere la vittoria alle amministrative, che si svolgerebbero nella primavera del 2026 a seguito di un periodo di commissariamento del Comune.
Lo scenario è mutato rapidamente anche alla luce della necessità, per Decaro, di serrare i ranghi e cercare di assicurarsi una base solida di eletti fidati, specialmente se dovesse accettare il compromesso con le ingombranti candidature di Emiliano e Vendola al consiglio regionale.
Diversi sono i destini legati a doppio filo: i nodi saranno sciolti non oltre il weekend fra il 5 e 7 settembre, quello della Festa regionale dell’Unità che, ironia della sorte, si terrà proprio a Bisceglie.