TRANI - Meno male che Amiu c’è, verrebbe da dire, unica realtà istituzionale che riesce a dare una mano ai poveri turisti senza bussola che spesso vagano in città.
Due tedeschi chiedono informazioni turistiche parlando lentamente in inglese e l’operatore, rispondendo nella stessa lingua, le fornisce loro. Tuttavia, il luogo in cui si trovano è un info point non turistico, ma un ufficio dell’igiene urbana. In via Finanzieri, al fianco della sede del centro di raccolta comunale di Amiu, c’è un piccolo fabbricato, all’interno del quale l’azienda incontra i cittadini per fornire informazioni di vario tipo sui servizi offerti, compresa la distribuzione delle buste gialle per la raccolta differenziata. Tuttavia, il caso vuole che ci si trovi proprio ad un passo dal parcheggio degli autobus turistici, che sovente giungono in quel luogo con i visitatori.
E in assenza di un info point dedicato, i turisti hanno solo il punto informativo Amiu come luogo dove chiedere assistenza.
Di necessità virtù, gli operatori Amiu con pazienza si mettono a disposizione per garantire qualche informazione utile. Con molti stranieri che a volte non si rendono neanche conto che chi hanno di fronte è lì per un’altra funzione.
A Trani manca di quello che è palese e fondamentale: informazioni turistiche in grado di garantire un servizio ai visitatori; info point disseminati per la città tra mappe, luoghi e storie che sappiano raccontare la città e i dintorni.
E invece no. Nulla di tutto questo c’è in via Finanzieri o nella stessa piazza Gradenigo.
Esiste poi il caso che grida vendetta: l’info point turistico di piazza Trieste, chiuso ormai da oltre due anni. Gestito molto bene dalla Pro Loco Turenum Trani fino al 31 dicembre 2022, quel luogo è stato di fatto abbandonato perché il Comune di Trani sembrava prossimo a emanare una gara per il suo affidamento in concessione.
Risultato: la Pro Loco ha cessato il servizio, non più prorogabile, e il luogo è stato lasciato nel degrado, con l’associazione nel frattempo chiamata a sgomberarlo da tutto ciò che è ancora presente all’interno: a quanto si apprende, sarebbero necessarie delle verifiche tecniche all’interno di quei locali.
Anche il chiosco ottocentesco di piazza della Repubblica, nato per essere ufficio informazioni turistiche, fa altro: il suo ultimo funzionamento è stato per il Distretto urbano del commercio, qualcosa di ben diverso da ciò che i turisti vorrebbero conoscere affacciandosi in un luogo del genere.
Tale scenario appare incomprensibile per una città che, nonostante tutto, è l’unica della Bat a figurare fra le prime venti per arrivi in Puglia alla fine del 2024, con numeri che sembrano in buona tendenza anche nell’anno in corso: chissà quanto Trani potrebbe fare di più, se solo offrisse alcune minime condizioni di ospitalità per i visitatori della città.
La mancanza di un info point turistico appare la più banale delle criticità, ma come non ricordare il mancato dragaggio del porto, che impedisce a barche di prestigio di entrarvi, compromettendo il valore della darsena comunale?
La città si augura che almeno i lavori per la riqualificazione di piazza Gradenigo partano davvero a breve: da decenni i turisti giungono in quel sito, porta storica della città, accolti da un lastricato simile ad un percorso di guerra. Dopo lunghe peripezie burocratiche e amministrative, il primo lotto dei lavori è stato aggiudicato, ma la data di inizio dell’intervento è ancora sconosciuta.
Se intento Amiu, nel suo statuto, volesse aggiungere anche l’indirizzo turistico, non si potrebbe che ringraziarla per la sua totale disponibilità.