BARLETTA - La ciclovia che collega viale Regina Elena e la Lega Navale non può essere utilizzata. Mancano i collaudi e i 150mila euro necessari alla realizzazione della rete di recupero delle acque meteoriche, fondamentale per evitare allagamenti. Quanto emerso dalla seduta congiunta delle commissioni Lavori Pubblici e Ambiente di venerdì pomeriggio, traccia un quadro più chiaro della situazione di un cantiere che, a questo punto, è ancora distante dall’essere chiuso.
A fine 2024, l’ex assessore ai Lavori Pubblici Lucia Ricatti, aveva indicato nell’estate 2025 il periodo nel quale l’opera sarebbe stata consegnata in maniera completa alla cittadinanza: un auspicio che sembra di difficile realizzazione.
Le forti piogge dei giorni scorsi, con conseguente allagamento della struttura, hanno acceso nuovamente i riflettori sullo stato di un’opera inserita nel più ampio contesto di riqualificazione dell’area della Lega Navale.
Dalle proteste della lista Emiliano Sindaco di Puglia alle amare parodie di chi, come l’artista Borgiac, ha mutato il nome della ciclovia in «Lago ciclabile», l’impraticabilità della struttura non è assolutamente passata inosservata.
La ciclovia, realizzata con lavori eseguiti da Bar.S.A. grazie ad un finanziamento di 335.504 euro del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stata, almeno per quel che riguarda la parte superficiale, completata alla metà di gennaio scorso dopo 5 mesi dalla cantierizzazione avvenuta nei primi giorni di settembre 2024.
Lunga 160 metri, larga 3 metri e con una piattaforma ciclabile di 2 metri e 50, la ciclovia è illuminata con luci a led (anche se, negli ultimi giorni, dai pali sono sparite le plafoniere) e protetta, da un lato, da mini new jersey e, dall’altro, da un muretto a secco con annessa fioriera. Bella ma inutilizzata.
«La ciclovia - ha spiegato il presidente della commissione Lavori Pubblici, Flavio Basile - è ancora un cantiere a cielo aperto e per questo motivo non è utilizzabile. Molti sono ignari di questa situazione e magari ci passeggiano o la percorrono, questo non è possibile. Vanno apposti dei cartelli che chiariscano come l’opera non sia fruibile».
Come detto, il motivo dell’impossibilità di fruire della ciclovia va ricercato nell’assenza dei collaudi e soprattutto della rete di recupero delle acque meteoriche necessaria ad evitare allagamenti. Il finanziamento ricevuto dal ministero delle Infrastrutture ha permesso la realizzazione della ciclovia, ma non di questa ulteriore opera.
Secondo quanto riportato dall’ex assessore Ricatti in consiglio comunale il 30 dicembre 2024, era stato predisposto un progetto esecutivo con l’ok anche della Soprintendenza, ma non ci sono i fondi.
«La nostra speranza - ha concluso il presidente della commissione Lavori Pubblici Basile - è che l’opera venga consegnata a breve. Ci si sta adoperando per reperire la somma necessaria, ma prima di allora, lo ribadisco, la ciclovia non è utilizzabile».