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Invasione dei pappagalli: allarme nelle campagne della Bat

 
Aldo Losito

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Aldo Losito

Invasione dei pappagalli: allarme nelle campagne della Bat

Fareambiente: a rischio la sopravvivenza di passeri, merli e pettirossi

Domenica 21 Luglio 2024, 11:48

ANDRIA - È sempre più preoccupante ed allarmante il problema della presenza invasiva nella Bat dei pappagalli appartenenti alle specie «“parrocchetto monaco» e «parrocchetto dal collare».

«Si tratta di specie aliene che ormai stanno infestando aree urbane e campagne con conseguenze negative sugli equilibri dell’ecosistema dell’avifauna locale - commenta il presidente del Laboratorio Verde di Fareambiente, Benedetto Miscioscia -. Viene messa a rischio la sopravvivenza di specie autoctone come i passeri, merli, pettirossi e usignoli, a causa della pericolosa e impari competizione innescata. Senza considerare i danni che procurano agli agricoltori ed in particolare agli impianti produttivi mandorlicoli e fruttiferi per la quale la Regione, dopo varie sollecitazioni anche di Fareambiente già dal 2020, sta per adottare, finalmente, provvedimenti di contrasto».

Nel frattempo però, si sta sottovalutando un altro preoccupante problema legato alla loro presenza ad Andria ed in particolare nell’area cimiteriale e nella villa comunale.

«In modo particolare - prosegue Miscioscia - va segnalata la pericolosa presenza di grossi nidi costruiti sulle piante presenti nel cimitero che potrebbero arrivare a pesare fino a 150 kg raggiungendo anche le dimensioni di un metro di diametro, con il rischio di possibili cadute. E se cadesse addosso a qualcuno? Un problema serio che andrebbe immediatamente attenzionato e monitorato censendone il loro numero, le dimensioni e la staticità degli stessi che potrebbero determinare un serio pericolo per la sicurezza dei visitatori che si trovano a transitare sotto gli alberi lungo i viali cimiteriali. Un rischio che non può e non deve essere sottovalutato, al fine di preservare la sicurezza e l’incolumità delle persone non solo sotto il profilo fisico ma anche sanitario per le malattie che tale avifauna potrebbe trasmettere agli uomini, come la psittacosi (una rara forma di polmonite causata dal batterio Chlamydia psittaci), oltre l’influenza aviaria e la salmonellosi».

Invocato un intervento della Multiservice per far fronte a questo problema. «È un vero e proprio pericolo - conclude Miscioscia - non solo per la sicurezza del nostro habitat naturale, ma anche per l’incolumità e per la nostra salute, che non va sottovalutato. Un pericolo per il quale l’amministrazione comunale, anche attraverso la propria società partecipata Multiservice, ha il dovere di prendere urgentemente in considerazione. Infatti, in particolare, il parrocchetto monaco, originario dell’America meridionale, unitamente a quello del collare, originario dell’Africa, sono le uniche specie esotiche a carattere invasivo stabilmente nidificate in Italia che preoccupano anche per la velocità impressionante con la quale si riproducono. Specie, peraltro è bene ricordarlo, la cui introduzione è vietata in Europa dal 2007».

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