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Barletta, riflettori sul teatro Curci: ora è monumento nazionale

 
Giuseppe Dimiccoli

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Giuseppe Dimiccoli

Barletta, riflettori sul teatro Curci: ora è monumento nazionale

Il maquillage in vista del G7 della filosofia e dell'intelligenza artificiale

Domenica 07 Aprile 2024, 12:14

BARLETTA - Riflettori accesi sul Teatro comunale «Giuseppe Curci» di Barletta. Un gioiello e scrigno di cultura oggetto di interventi di manutenzione e di un prestigioso riconoscimento. Infatti il Curci, la cui costruzione avvenne nel 1872 a seguito del crollo di una parte della struttura dell’antico teatro cittadino nel 1864, è diventato «monumento nazionale» a seguito della approvazione alla Camera dei Deputati del testo unificato della proposta di Legge.

Gli interventi manutentivi riguarderanno l’esterno del manufatto ed aspetti del sistema antincendio. Il tutto è stato inserito dalla Amministrazione guidata dal sindaco Cannito nella nota di aggiornamento del Documento unico di programmazione e nel Piano triennale delle opere pubbliche. «Anche alla luce dell’evento del G7 della filosofia e dell’intelligenza artificiale che ospiteremo a Barletta stiamo lavorando per mettere il nostro teatro nelle migliori condizioni», ha spiegato nei giorni scorsi il sindaco.

In agenda lavori sulla facciata esterna con interventi di pulizia e di ripristino di parti meritevoli di attenzione e l’impianto antincendio. Il teatro è completamente in legno e si lavorerà per una implementazione del sistema con dei serbatoi aggiuntivi al fine di renderlo più sicuro.

L’essere diventato «monumento nazionale» ha reso felici in molti.

Soddisfatta la deputata di Fratelli d’Italia Mariangela Matera: «Plaudo al riconoscimento per il teatro Curci di Barletta, fra i più storici della Puglia. Il governo dimostra quanto sia centrale nella propria agenda la promozione del patrimonio culturale»,

«Tutto questo ci riempie di gioia come avevamo già avuto modo di discuterne durante una commissione Cultura – ha dichiarato il presidente Ruggiero Fiorella -. Un beneficio per tutta la città che conferma quanto il teatro sia un riferimento culturale per il quale l’Amministrazione è sempre attenta alla valorizzazione».

Solleva dubbi Michela Diviccaro, consigliere di Coalizione Civica: «L’essere monumento nazionale equivale ad una targa in più da affiggere. E cosa cambia ai fini del suo uso? Nulla. Sono anni che sosteniamo che trasformare la meravigliosa scatola Curci in un Ente Teatrale di produzione e formazione lavorando per candidarlo al Fus, o in una Fondazione sarebbe meraviglioso e funzionale. Solo così si darà dignità non solo al nostro teatro ma a tutti gli operatori. Invece un mero titolo sarà inutilmente sterile».

Interviene anche Stefania D’Onofrio, presidente dell’associazione di categoria: «Ci fa onore e speranza che possa realmente diventare casa per i cittadini e gli artisti del territorio ed essere aperto alla creatività e alla produttività artistica e non solo contenitore di stagioni di programmazione».

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