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Chiusura sportello anti-racket a Canosa, il Comune: «Inesatto». FdI: «Locali non revocati»

 
Redazione online

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Chiusura sportello anti-racket a Canosa, il Comune: «Inesatto». FdI: «Locali non revocati»

«Non è stata negata la disponibilità». Per l’assessore alle Politiche sociali, De Scisciolo con le sue dichiarazioni avrebbe creato «un allarme senza alcun fondamento»

Sabato 13 Gennaio 2024, 12:04

CANOSA - «Quanto denunciato dal presidente della Federazione delle associazioni antiracket e antiusura, Renato De Scisciolo, è inesatto». È quanto precisa il Comune di Canosa di Puglia sulla vicenda relativa alla chiusura dello sportello antiracket di piazza Galluppi a Canosa, replicando alle dichiarazioni rese dal presidente della Fai che ha evidenziato non solo la mancanza di denunce ma anche la revoca da parte del Comune della disponibilità dei locali in cui erano ospitate le attività della federazione.
Il Comune in una nota riporta uno stralcio del verbale siglato dal sindaco di Canosa Vito Malcangio e da De Scisciolo, nel febbraio scorso, in cui si rileva che «l'associazione al fine di ottimizzare le proprie risorse ha contattato il Comune di Canosa di Puglia dichiarandosi disponibile nell’immediatezza alla riconsegna a favore dell’Ente comunale degli immobili» perché «dal giorno dell’inaugurazione lo sportello è rimasto sempre chiuso, senza alcun operatore presente al suo interno e con un cartello affisso con il numero di telefono da contattare».

«Si evince - prosegue la nota - come non sia stata negata la disponibilità».
Per l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Canosa, Antonella Petroni, De Scisciolo con le sue dichiarazioni avrebbe creato «un allarme senza alcun fondamento». «Come amministrazione comunale - continua Petroni - continueremo a sostenere il presidio di comunità, lo sportello non chiuderà. E in caso di necessità i locali potranno essere utilizzati dall’associazione che ha trattenuto la chiave di accesso».

LA NOTA DEL CAPOGRUPPO REGIONALE FDI VENTOLA

«Il Comune di Canosa non ha mai revocato i locali allo sportello antiracket, ma ha accolto una specifica richiesta di riconsegna. Con grande dispiacere, devo smentire quanto affermato dal presidente Renato De Scisciolo». Lo dichiara, in una nota, il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola, che così interviene sulla chiusura dello sportello antiracket a Canosa, nel nord Barese, denunciata dal presidente della Fai, la Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane, Renato de Scisciolo. 

 Ventola fa riferimento al «verbale di riconsegna parziale" dell’immobile che ospitava lo sportello e «che lo stesso De Scisciolo ha firmato insieme al sindaco Vito Malcangio, il 23 febbraio dello scorso anno». La consegna dei locali è avvenuta "il 9 marzo 2022» ma «dopo un anno non erano mai stati di fatto occupati e proprio De Scisciolo per 'ottimizzare le proprie risorse - si legge nel verbale - ha contattato il Comune di Canosa di Puglia dichiarandosi disponibile alla riconsegna degli immobilì. Il Comune - prosegue Ventola - ha comunque lasciato nella disponibilità dell’associazione una stanza negli stessi locali per essere utilizzata all’occorrenza». 

 «A capo di associazioni così importanti come la Fai dovrebbero esserci persone credibili, che di fronte alle proprie incapacità non dovrebbero lanciare accuse contro le Istituzioni», attacca Ventola che si rivolge ai «colleghi consiglieri regionali che hanno dato immediatamente credito e fiato» a De Scisciolo «senza neppure fare una verifica con il Comune di Canosa». Ventola promette di partecipare alla riunione della «commissione regionale di studio e d’inchiesta del fenomeno della criminalità organizzata» in cui sarà audito De Scisciolo. 

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