BARLETTA - Il gip del Tribunale di Trani Marina Chiddo ha revocato la misura interdittiva della sospensione dall’attività professionale per Nicola Salvemini, il commercialista coinvolto nell’inchiesta avviata dal pubblico ministero Ubaldo Leo per una presunta truffa con l’accusa di aver fatto percepire indennità di disoccupazione in virtù di assunzioni fittizie presso un’azienda di confezioni cinese.
Il magistrato ha accolto le argomentazioni difensive contenute nell’istanza presentata dall’avvocato Claudio Cioce, anche alla luce del parere favorevole espresso dalla procura.
Già in occasione dell’interrogatorio di garanzia, il professionista aveva avuto modo di ribadire la correttezza del proprio operato, dichiarandosi totalmente estraneo a qualsiasi tipo di attività fraudolenta.
Salvemini ha voluto dichiarare di aver svolto la professione sempre in maniera diligente da ben 19 anni, senza che gli venisse mai contestato nulla in merito alla correttezza del proprio operato. In qualità di consulente del lavoro, ha incarico di formalizzare l’assunzione del personale per conto di alcuni imprenditori, elaborando paghe, contratti di lavoro. Da questa azienda cinese aveva ricevuto indicazioni di provvedere alle assunzioni di cinque o sei persone italiane ed altre 60, tutte di nazionalità cinese. Ha inoltre aggiunto di non aver percepito alcuna somma di denaro indebitamente, visto che le indennità sarebbero arrivate direttamente sui conti correnti degli altri soggetti. Ignorando - ha sottolineato più volte - che queste persone avessero percepito forme di sostegno al reddito.