Sabato 06 Settembre 2025 | 12:33

«Bisogna educare alla legalità», parla il neo-comandante GdF Bat Cassano

 
Linda Cappello

Reporter:

Linda Cappello

«Bisogna educare alla legalità», parla il neo-comandante GdF Bat Cassano

«Dico ai cittadini di non avere remore nel denunciare. Dopo il Covid in aumento evasione fiscale e lavoro nero»

Lunedì 07 Agosto 2023, 13:13

BARLETTA - Educare la cittadinanza alla legalità. Un messaggio dal sapore di speranza per un futuro migliore, per tutti. Pierluca Cassano, 49 anni, neo comandante provinciale della Guardia di Finanza della Bat, ha le idee chiare. Nativo di Napoli ma cresciuto a Castellaneta Marina, nel tarantino, è al suo terzo incarico dirigenziale. Prima di approdare in Puglia, nel 2017, ha lavorato a Roma, Torino, Milano. Un’esperienza diversificata, passando poi al Nucleo di Polizia Economico finanziaria di Bari e al comando regionale delle Fiamme Gialle.

Colonnello, il flusso di denaro che arriverà grazie ai fondi del Pnrr sarà notevole. Alla luce di quanto ribadito dal procuratore capo di Trani Renato Nitti sulla vivacità del tessuto criminale della Bat, quali sono gli strumenti che avete a disposizione per evitare che questi soldi possano finire nelle mani sbagliate?

«Il nostro comando generale vede la tutela della spesa pubblica come uno degli obiettivi strategici. Siamo impegnati a 360 gradi nella lotta agli sprechi, o alla malversazione. Le indagini di polizia giudiziaria sono il grimaldello principale per sconfiggere questi fenomeni. Però grazie al d.lgs 68/2001, che ci attribuisce non sono le funzioni di polizia tributaria ma anche quelle di tutela della finanza pubblica, possiamo avviare attività di controllo di iniziativa, ad esempio in tema di appalti. Abbiamo modo di verificare la correttezza dei flussi di denaro e verificare eventuali anomalie. Da circa due anni siamo dotati di una “dorsale informatica”, una piattaforma che mette insieme tutte le banche dati, come quelle dell’Agenzia delle Entrate, del Demanio, lo Sdi. In questo modo i nostri finanzieri, che ovviamente hanno una preparazione specifica, riescono a riscontrare gli indici di anomalia. A ciò si aggiunge anche l’archivio delle operazioni sospette per il contrasto al riciclaggio. Le banche segnalano questo genere di movimenti al Ministero dell’Economia che poi delega le verifiche a noi e ai colleghi della Dia. Come diceva Giovanni Falcone, bisogna sempre seguire il percorso dei soldi. Oggi più che di mafia si parla di impresa criminale. E il territorio della Bat è sempre stato il traino dell’economia regionale».

Fra i reati più perseguiti di cui si occupa la Guardia di Finanza c’è sicuramente la corruzione. Un fenomeno odioso, come si può contrastarlo efficacemente?

«Secondo me la corruzione più che un reato è un vero e proprio comportamento. E’ una questione di cultura. Le nuove generazioni devono essere educate alla legalità, e bisogna spingere i cittadini a fidarsi delle forze dell’ordine. Ultimamente mi sono reso conto che alcuni servizi che noi portiamo a termine fanno crescere nelle persone il desiderio di ribellione. Arrivano le segnalazioni anonime, che ovviamente devono essere riscontrate: in questo senso abbiamo registrato un trend in ascesa. Non mi stancherò mai di sollecitare i cittadini a denunciare. Chi lo fa può stare tranquillo, non verrà messo alla berlina. Se chi si comporta male paga, la gente è esortata a fare meglio. La legalità deve diventare un modo di vivere. La Puglia è una regione ricca, c’è parecchio sommerso. Dobbiamo avere il coraggio di dare una svolta».

Nell’era post Covid come sono cambiati gli illeciti tributari?

«Siamo ancora nel post Covid ed è ancora tutto in divenire. Nel corso della pandemia sono certamente aumentati i casi di usura. Quando ero in servizio a Bari mi è capitato spesso di trovarmi davanti a fenomeni della cosiddetta “usura di prossimità”. Mi spiego meglio. In queste situazioni l’usuraio non è l’uomo ricco senza scrupoli, ma è invece il vicino di casa, o addirittura il parente, al quale venivano chiesti 100 euro per fare la spesa. Dopo pochi giorni la somma da restituire era diventata 120. Dopo il Covid sono sicuramente aumentati tanto il lavoro nero quanto l’evasione fiscale, anche perché il Governo è stato costretto a rallentare i controlli sugli esercenti già gravemente provati dalla crisi, Diciamo che in generale i reati finanziari sono aumentati. Le truffe, la malversazione e l’usura ci preoccupano e ci “occupano” molto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)