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Andria, allarme bombe: «Noi, commercianti sotto assedio»

 
Marilena Pastore

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Marilena Pastore

panoramica andria

Sinisi: «La situazione è davvero difficile, occorre intervenire presto»

Venerdì 16 Giugno 2023, 12:37

ANDRIA - Le denunce mancano e questo non permette di capire quale sia la reale e concreta portata del fenomeno criminale in città legato al mercato del racket e delle estorsioni. Il sentimento che permea il tessuto produttivo locale è la paura. Tanta. Paura per sé, per le proprie famiglie, per i propri cari.

COMMERCIO SOTTO SCACCO - E la conseguenza immediata dopo il primo, il secondo, a volte anche il terzo tentativo di richiesta del “pizzo” è che i commercianti o i pubblici esercenti mollano: cedono alla richiesta, o trattano oppure addirittura chiudono la propria attività. Sono alcuni degli elementi emersi dall’approfondimento che il nostro giornale ha ottenuto dopo un confronto con la Questura e la Squadra Mobile sul fenomeno criminoso in città, legato al commercio, all’indomani delle ultime esplosioni davanti ad alcuni esercizi commerciali. «Quanto emerso coincide perfettamente con i dati in nostro possesso. Confermo parola per parola», commenta il presidente di Confcommercio Andria, Claudio Sinisi.

IL PESO DELLE INTIMIDAZIONI - «Numeri certi non ne abbiamo – riferisce – perché mancano le denunce. E questo non ci permette di capire quanto pesino sul nostro tessuto produttivo le richieste estorsive. Stiamo facendo una ricognizione, vogliamo offrire il nostro sostegno e aiuto alle vittime del racket. Già nella Giornata della Legalità che la Confcommercio ha celebrato nel mese di aprile in tutta Italia si è parlato di questo fenomeno dilagante. Abbiamo avuto incontri in tutte le Prefetture d’Italia, e noi qui sul territorio abbiamo avuto un confronto con le Prefetture della Bat e di Bari. Posso solo confermare tutto quello che avete fatto emergere».

LA MALAVITA DEL CRIMINE - Sinisi aggiunge: «Come ricorderete, qualche mese fa sono stati registrati alcuni casi di tentati sequestri e alcune rapine ai danni di commercianti e imprenditori locali. Stiamo registrando un incremento del fenomeno criminoso esattamente dopo il periodo Covid, ma la circostanza che più ci preoccupa è che si tratta di microcriminalità, che forse proprio per questo è ancora più subdola e pericolosa. Insomma, non sappiamo chi abbiamo di fronte. Uno degli ultimi casi di rapina in città ha visto anche un’aggressione con conseguente ricorso al Pronto Soccorso dell’ospedale Bonomo. Può trattarsi di schegge solitarie impazzite che agiscono in solitaria, o anche esecutori di ordini forniti da mandanti “di spessore”. E comunque: nell’uno e nell’altro caso, siamo fortemente preoccupati ed è questo il motivo per cui stiamo spingendo il nostro Direttivo ad avere qui sul nostro territorio l’Associazione Antiracket, anche se non è facile».

Il rappresentante di Confcommercio vuole sgomberare il campo da ogni possibile equivoco: «Voglio ribadire con fermezza che l’unico modo per far emergere questo sommerso è la denuncia. Solo la denuncia: sappiamo bene che il sentimento prevalente è la paura, siamo tutti imprenditori e tutti abbiamo una famiglia ma non possiamo mollare. Confcommercio prova ad essere un mediatore delle esigenze che emergono, ma invito tutti a collaborare. Tutte le Forze dell’Ordine, la Questura, i Carabinieri sia del Comando Provinciale di Trani, sia la Compagnia di Andria sono al lavoro. Stanno indagando e non possiamo interferire in alcun modo ma il nostro invito è “collaborare tutti”».

IL VALORE DELLA COMUNITA' - «Una possibile via - continua Sinisi - potrebbe essere una sorta di denuncia collettiva, che permetta agli inquirenti di indagare non esponendo il singolo imprenditore a eventuali ritorsioni. Insomma, si sta battendo ogni strada possibile. Il fenomeno delle rapine e del pizzo hanno messo definitivamente in ginocchio il settore del commercio: prima il Covid, la crisi in generale, poi l’aumento dei costi, il rincaro delle materie prime, dell’energia, senza dimenticare la guerra in Ucraina che ha stroncato l’import-export verso l’Est». Ancora. «Questa è la mazzata finale di fronte alla quale i commercianti e gli imprenditori alzano bandiera bianca e decidono di abbassare le saracinesche». Ad essere maggiormente colpite sono le attività commerciali e i pubblici esercizi, con particolare riguardo a bar, ristorazione, turismo. Colpite anche le imprese manifatturiere. Le rapine invece colpiscono soprattutto le rivendite di generi alimentari e beni di prima necessità, in ragione di un incasso immediato e cospicuo.

STANCHEZZA E SOLITUDINE - La conclusione: «Andria rispetto alle città vicine registra un aumento di richieste estorsive. «I commercianti, gli imprenditori sono stanchi e non si sentono sicuri, tutelati. Vivono una condizione di solitudine, purtroppo nutrono un sentimento di sfiducia nelle istituzioni. Ma non demordiamo. Proviamo a fare fronte comune e affrontare la criminalità con la forza della collettività».

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