BARLETTA - Resta ai domiciliari Michele Cianci, l’ex amministratore della Barsa arrestato il 9 settembre scorso dalla procura di Brescia con l’accusa di concorso esterno in associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Lo hanno deciso i giudici della terza sezione della Corte di Cassazione, che nelle scorse ore hanno rigettato il ricorso presentato dagli avvocati Claudio Cioce e Domenico Di Terlizzi. In primo luogo, i legali avevano eccepito l’incompetenza territoriale della procura di Brescia, poichè gli episodi di cui risponde Cianci sarebbero avvenuti nel circondario di Bari. Dello stesso avviso anche il procuratore generale Stefano Tocci. Ma i giudici non hanno condiviso questa impostazione.
Per il resto, gli avvocati hanno insisto sull’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Le motivazioni della Cassazione saranno depositate fra circa 45 giorni.
Già nell’ottobre scorso i giudici del Riesame avevano respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa. Cianci si trova agli arresti dal 9 settembre scorso: nonostante questo, il gip Angela Corvi gli ha concesso la possibilità di comunicare con l’esterno ed incontrare persone al di fuori della sua cerchia familiare.
Secondo il pm della procura bresciana Erica Battaglia, Cianci avrebbe travalicato le sue funzioni di difensore. Fu nominato come avvocato da due giovani di Barletta e uno di Putignano, imputati in un’inchiesta sul dark web. Il provvedimento cautelare è stato notificato dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, che sta indagando sulla gestione del «Black Market» denominato Berlusconi Market, «una piattaforma di vendita on-line di ogni genere di merce illegale».
Subito dopo l’arresto Cianci rassegnò le sue dimissioni come amministratore unico della Barsa: ma a distanza di mesi la partecipata non ancora nominato il nuovo Cda.