ANDRIA - Non è una difficoltà solo di questo territorio, ma è nazionale e addirittura mondiale. Ci sono farmaci introvabili, altri indisponibili ma per un tempo che ormai ha superato la “normale” difficoltà di approvvigionamento che si verifica tutti gli anni.
Negli ultimi tempi, la situazione sembra essere peggiorata e gli stessi farmacisti hanno segnalato che fanno più fatica a reperire alcune categorie di medicinali di uso comune, mentre al contempo si sta allungando la lista dei farmaci temporaneamente carenti. Da più di qualche mese è difficile recuperare ibruprofene, paracetamolo, antibiotici, cortisonici… solo per citarne alcuni.
Come mai? Costa accadendo? Diverse le cause: intanto, è aumentata in maniera considerevole la richiesta di alcuni prodotti; inoltre, a causa delle crisi internazionali, si è aggiunta la scarsità di alcune materie prime necessarie per produrre le confezioni ma anche di principi attivi che provengono dall’estero. Ultimo ma non ultimo, l’aumento del costo del carburante che sta determinando slittamenti delle consegne. «Ci troviamo di fronte a questo problema ormai da diversi mesi – spiega Stefano Vitti, vice presidente di FederFarma Bat - Ci sono molti farmaci che purtroppo sono mancanti a seguito di problemi sia della catena di produzione che di distribuzione e spesso siamo costretti a rispondere ai pazienti che il farmaco non è disponibile. E non sappiamo quando lo diventerà, a differenza del passato in cui il problema era molto più breve. In ogni caso, esistono soluzioni alternative quindi il paziente ha la garanzia di proseguire la terapia con farmaco generico e farmaco equivalente o comunque con altri brand che magari in questo momento sono disponibili rispetto a quelli prescritti. Voglio chiarire che si tratta di una crisi generalizzata, che non riguarda solo l’Italia ma addirittura è globale, dovuta appunto alla sintesi e alla produzione delle materie prime. L’auspicio è che possa risolversi quanto prima perché chiaramente ne risentiamo tutti, a cominciare dalle aziende farmaceutiche che non possono garantire le consegne. Pare che il problema maggiore risieda nelle aziende che sintetizzano le sostanze che si trovano, dopo il Covid, in difficoltà. Sicuramente è stata questa una causa che ha prodotto ritardi nella produzione e poi a cascata in tutta la filiera di distribuzione del farmaco, dalla produzione al confezionale, alla distribuzione. Alla fine di tutta questa filiera la farmacia si trova nella situazione di non riuscire a reperire il farmaco e quindi bisogna sempre trovare una soluzione alternativa».
Stefano Vitti ribadisce che «non c’è allarme tale da determinare un approvvigionamento eccessivo da parte dell’utenza perché ci sono alternative: il farmacista può cercare una soluzione con lo stesso medico che ha prescritto il farmaco introvabile. Noi di FederFarma comunque stiamo sollecitando gli uffici ministeriali perché si provveda al più presto a risolvere la situazione per poter garantire il servizio e quindi la tutela della Salute che è il nostro obiettivo prioritario. Questa volta la crisi di alcuni farmaci si sta ripete troppo spesso e ormai siamo a diversi mesi di ritardo per alcuni farmaci che da mesi in farmacia non si vedono più».