BARLETTA - Chi circola per le strade di Barletta lo sa bene: l’asfalto usurato e sconnesso è ormai diventato la regola in gran parte della città. E quando viene sistemato finisce col suscitare l’attenzione della Procura di Trani. Proprio i lavori di manutenzione di diverse strade cittadine, infatti, fanno parte della documentazione acquisita martedì scorso a Palazzo di Città dalla Guardia di Finanza su ordine della magistratura.
Le Fiamme Gialle hanno eseguito un ordine di esibizione di atti e documenti che riguardano la questione dei ripristini stradali, ma anche altri interventi amministrativi. Tutto ciò nell’ambito di un procedimento penale avviato nel 2021 e iscritto nel registro delle notizie di reato col cosiddetto «modello 21», cioè quello che contiene i nomi di indagati noti, ma di cui al momento non si conosce l’identità.
Attraverso l’«ordine di esibizione di atti e documenti», la Procura ha voluto acquisire in originale o su supporti informatici i mezzi di prova che dovrebbero servire a suffragare o a smontare le ipotesi accusatorie formulate nel fascicolo aperto nel 2021.
Stando a quanto trapela, le vicende all’esame riguarderebbero i citati lavori stradali, per quanto riguarda la documentazione annessa e connessa, quindi dalla progettazione dell’intervento alla sua approvazione ed esecuzione, passando poi attraverso gare, contratti, controlli e verifiche. Vi è poi un intervento edilizio sul quale finanzieri e Procura vogliono vederci chiaro: di qui l’acquisizione di richieste e permessi di costruire con tutti gli atti collegati.
Riflettori puntati anche sulle opere di cablaggio della città avviati dall’estate del 2019: anche in questo caso, la lente di ingrandimento della Procura di Trani si è posata sull’affidamento e sull’esecuzione dei lavori, nonché sugli atti propedeutici connessi e quelli conseguenti alla realizzazione stessa della rete in fibra ottica.
Altro filone di indagine è quello relativo all’Estate barlettana dello scorso anno; pure in questo caso l’acquisizione probatoria riguarderebbe in senso ampio l’organizzazione degli eventi con le scelte effettuate e gli affidamenti annessi. In giurisprudenza, gli effetti dell’«ordine di esibizione di atti e documenti» sono assimilabili a quelli di un sequestro probatorio. Ora non resta che attendere gli eventuali sviluppi.