Margherita di Savoia, 24enne morto mentre getta spazzatura: c'è l'inchiesta
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Giuseppe Dimiccoli
26 Gennaio 2020
Antonella Gentile
Antonella Gentile, barlettana giramondo, parlerà del suo viaggio di dieci mesi dialogando con il giornalista Pino Curci. Tutto questo con il valore aggiunto di raccogliere fondi «per aiutare Emilia». L’evento si terrà lunedì 27 gennaio alle 20.30 all’interno della libreria Einaudi a Barletta.
Quanto è durato e cosa hai visto?
«Sono partita il 18 aprile e sono tornata a Barletta il 6 gennaio. Da Bari ho raggiunto Dubrovnik in nave. Ho attraversato poi in bici Croazia, Slovenia, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania e Lettonia. Successivamente ho preso un autobus per l'Estonia e ho percorso in treno Russia, Mongolia e Cina. Da Shanghai con una nave ho raggiunto Osaka e ho iniziato il mio pellegrinaggio di 1200 km a piedi e in bici nello Shikoku. Sono stata 3 mesi in Giappone per cui ho avuto modo di visitare diverse città come Kyoto, Nara, Tokyo, il monte Fuji, Koyasan, Osaka e Okinawa dove ho avuto la fortuna di nuotare fra le tartarughe e le stelle marine. Da lì ho preso un aereo per Bangkok e un autobus per la Cambogia. Sono poi ritornata in Thailandia a Phuket dove ho trascorso dieci giorni al mare».
Perché hai deciso di partire e quando?
«Ho sempre amato viaggiare fin da bambina. Due anni fa sono andata in bici da Roma a Capo Nord. Quest'anno ho deciso di fare un'esperienza più lunga della precedente, di 10 mesi perché penso che in viaggio non si finisca mai di imparare. Viaggiare permette ad ogni sognatore di rendere concreto ciò che si pensa sia solo utopico. Ci consente di conoscere mondi lontani, tradizioni, cibo e culture diverse dalla nostra. Penso che tutti dovrebbero farlo perché apre la mente ed il cuore».
Avevi programmato il viaggio
«Il viaggio non è stato programmato tappa per tappa. Ho pianificato dall'Italia solo il percorso in transiberiana attraverso Russia, Mongolia e Cina in quanto avevo bisogno dei visti. Bisognava infatti richiederli in anticipo e l'agenzia Ormas Viaggi mi è stata di grande aiuto in questo. Sapevo già quali sarebbero state le mie tappe in treno anche perché acquistando i biglietti prima, ho risparmiato molto. Spesso le persone che ho incontrato mi hanno suggerito dei percorsi da aggiungere al mio viaggio e ho ascoltato i loro consigli che si sono rivelati sempre utili. In effetti credo che in un viaggio così lungo non si possa studiare tutto a tavolino soprattutto quando si viaggia in bici o a piedi perché molto dipende anche dalle condizioni fisiche in cui ci si sveglia al mattino. Anche il clima sfavorevole può stravolgere completamente i piani di un cicloviaggiatore. In questo viaggio all'inizio avevo pianificato di tornare a casa dopo il percorso in Giappone, poi ho deciso di aggiungere anche la Thailandia e la Cambogia».
Il momento più bello?
«I momenti belli sono stati tanti e mi risulta impossibile sceglierne solo uno. Mi sono rimasti nel cuore gli incontri con le persone che porterò sempre con me ma ho vissuto una forte emozione anche quando ho nuotato fra le tartarughe marine. Viaggiare per me è scoperta di luoghi ma anche ricerca interiore e conoscenza dell'altro».
Quello più difficile?
«In Croazia, una notte, il temporale ha distrutto la tenda nella quale dormivo. Ho avuto anche paura ad attraversare dei tunnel in bici ed è stato anche duro il cammino degli 88 templi in Giappone soprattutto quando bisognava fare percorsi in salita. Ho ancora un po' di dolore al piede destro».
Cosa significa viaggiare?
«Molto spesso le persone mi chiedono come faccia a viaggiare sola. Probabilmente è proprio perché viaggio sola che incontro persone. Stare in compagnia è proprio una necessità per ogni essere umano e lo è anche per me. Viaggiare serve infatti ad incontrarsi, a conoscere punti di vista diversi, sfumature nuove, mondi lontani geograficamente che un treno, una bici, una nave riescono a far incontrare. Viaggiando si comprende come persone che sembrano tanto lontane da noi siano in realtà più vicine di quanto potremmo immaginare. Non esistono barriere linguistiche e il sorriso è un linguaggio universale».
A chi intraprende un viaggio cosa diresti?
«Di non aver paura. Consiglierei di partire senza preoccupazioni perché viaggiare è libertà e conoscenza e non si può avere il timore di scoprire. Bisogna avere paura di aver paura perché questo è un limite alla libertà».
Quanto ti sono mancati gli affetti lontani?
«Mi è mancata molto la mia famiglia e soprattutto mia madre che mi è venuta a trovare in Estonia. Quando è andata via ho pianto tantissimo. Mi sono mancati anche i miei amici ma sapevo che tutti mi sostenevano ed erano felici per me. Ci siamo sentiti comunque tutti i giorni per telefono o tramite whatsapp».
Prossimo viaggio?
«Non ho in programma un nuovo viaggio al momento ma sono sicura che questo non sarà l'ultimo. Il 28 gennaio mi trasferirò a Roma. Finirò lì di scrivere il mio libro che spero di pubblicare al più presto».
(Twitter@peppedimiccoli)
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