ANDRIA - Ci si comprano fiori o prodotti alimentari, tessuti artigianali o bigiotteria; il più delle volte il venditore è straniero, ma in alcune realtà i banchi sono quasi tutti italiani. È l’Italia «itinerante» degli ambulanti, i cui banchetti non sono solo l’appuntamento del week end per gli appassionati di mercati e mercatini, ma costituiscono sempre più una realtà consolidata del commercio al dettaglio, con 183 mila operatori, pari al 22% (quasi una su quattro) di tutte le imprese commerciali, attività che per la stragrande maggioranza (175 mila, il 95%) sono micro-imprese individuali.
In questo contesto, Andria va controtendenza per quanto riguarda il commercio ambulante.
Infatti, mentre nel resto dell’Italia di fronte ad un sempre crescente numero di venditori italiani e locali che vengono meno aumenta il numero dei venditori extracomunitari, nella città tanto cara a Federico, invece, la quota di ambulanti italiani è schiacciante rispetto agli stranieri.
La conferma arriva dai dati elaborati da Unioncamere-InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di commercio, che fotografano la situazione al 30 giugno.
Ad Andria, come detto, gli ambulanti italiani raggiungono il 95,3%, ma sono preponderanti anche a Enna (82,1%), a Bari e Brindisi (oltre il 70%) o a Torino (66%). Sono invece in netta minoranza gli ambulanti italiani a Catanzaro, Reggio Calabria e Caserta (appena uno su cinque).
Tra i paesi di provenienza dei venditori stranieri, a fare la parte del leone è il Marocco, che concentra quasi il 40% degli ambulanti stranieri a livello nazionale, seguito da Senegal e Bangladesh.
Spesso però (la conferma arriva dagli stessi dati Unioncamere-InfoCamere) tra i venditori stranieri (siano essi comunitari o extracomunitari) ci sono molti che riempiono le strade adibite alle manifestazioni improvvisandosi commercianti o facendolo per mestiere abituale senza aver preliminarmente provveduto agli adempimenti di legge al fine di ottenere una regolare concessione ad occupare il suolo pubblico e senza aver pagato i relativi oneri previsti.
A livello territoriale, sempre secondo l’analisi compiuta da Unioncamere-InfoCamere, si nota una forte concentrazione (quasi il 40% delle imprese ambulanti) in tre sole regioni, Campania, Lombardia e Sicilia. Mentre è in Calabria, Sardegna e Toscana che si ha la maggiore concentrazione (tutte sopra il 25%) di imprese ambulanti sul totale del commercio al dettaglio.
Per quanto riguarda infine i settori, i più numerosi sono i banchetti non alimentari (38%), in particolare il comparto abbigliamento, seguiti da quelli di fiori, cosmetici e chincaglieria (altri prodotti, 37%), mentre sono poco meno di uno su cinque (18,5%) quelli alimentari.