BASILICATA - C'è anche Pasquale Cariello, ex consigliere regionale della Lega e sindaco di Scanzano Jonico, tra gli indagati nell'inchiesta “mare nostro” che ha portato al fermo di 21 persone accusate di essere affiliate al clan “Scarcia-Scarci”.
L'accusa nei confronti del politico è di aver turbato l'esercizio della “Processione della Madonna del Mare con le barche" e aver fatto una sorta di “inchino” con la statua dinanzi allo stabilimento balneare riconducibile al clan.
Negli atti si legge che il 15 agosto scorso, con l'assistenza del parroco don Francesco Saverio Lauciello, Cariello ha preso il comando dell'imbarcazione di proprietà di Mattia Corvaglia, cognato di Luciano Scarci su cui era stato collocato il simulacro della Vergine e ha “effettuando una sosta del corteo non programmata, alla presenza di numerosi bagnati lì presenti” nel tratto di mare dinanzi al litorale su cui fino al 2022 sorgeva lo stabilimento balneare denominato “il Pescatore” di proprietà e gestito da appartenenti alla famiglia Scarci, poi bloccato da un'interdittiva antimafia della Prefettura di Matera. In quei frangenti si sarebbe appositamente fatto fotografare come forma di rispetto al gruppo criminale. Non solo. Per la Dda di Potenza, guidata dal procuratore Francesco Curcio, il politico avrebbe strumentalizzato la processione religiosa “a fini contrari al sentimento religioso e in un atteggiamento di chiara deferenza nei confronti del clan mafioso”.
Il commento del sindaco di Scanzano Jonico
Il Sindaco del Comune di Scanzano Jonico (Matera), Pasquale Cariello, indagato nell’inchiesta "Mare nostro» della Direzione distrettuale antimafia di Potenza - che oggi ha portato a numerosi arresti - ha detto di aver appreso «con rammarico dagli organi di stampa, anche in violazione dell’art. 114 del Codice di procedura penale, di essere indagato per aver preso parte, insieme all’intera comunità, alla funzione religiosa del 15 agosto scorso, officiata dal parroco».
Cariello, «come ha sempre fatto», ha espresso «massima fiducia nell’operato della Magistratura e delle forze di Polizia», e ha sottolineato di «aver sempre combattuto i fenomeni malavitosi, così come continuerà sempre a fare per la tutela della cittadina che amministra, insieme ad uomini e donne di grande moralità. Nel contempo verificherà, in merito all’indagine a suo carico - è scritto in una nota - se le forze di Polizia siano state indotte in errore da soggetti politicamente e personalmente contrari alla maggioranza che amministra il Comune».