POTENZA - Il 58,3 per cento dei dirigenti della Regione Basilicata sono uomini, a fronte del 41,6 per cento di donne; questa differenza del 28,5 per cento, scende al 10,5 tra i funzionari a elevata qualificazione (52,84 per cento maschi e 47,16 per cento donne).
Sono questi alcuni dei dati forniti dall’ufficio stampa della giunta regionale della Basilicata che ha comunicato l’adozione, da parte dell’ente in linea con le direttive europee, del Piano di uguaglianza e di genere (il Gender Equality Plan). L’obiettivo del piano è porre in essere azioni positive, volte a garantire la parità delle condizioni di accesso alla pubblica amministrazione, opportunità nel rapporto di lavoro ed equilibrio di genere nei processi decisionali.
Tra i altri dati al 30 giugno scorso, nella categoria «Istruttori» il 57,2 per cento i posti sono occupati da uomini, il 42,7 per cento da donne; mentre tra gli «Operatori esperti» il 62 per cento sono uomini, il 38 per cento donne. Con l’adozione del piano la Regione intende «realizzare progetti che favoriscano la riduzione delle asimmetrie di genere e valorizzare la piena partecipazione di tutte le persone all’interno degli ambiti lavorativi, promuovendo una cultura del rispetto e della comunicazione inclusiva».
La presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità, Margherita Perretti, ha espresso «disappunto per l'assoluta assenza di donne tra le persone nominate tra i nuovi Direttori Generali della Regione Basilicata». Pur riconoscendo ai nominati «riconosciuta competenza», Perretti ha aggiunto: «Non c'erano quote di genere da rispettare, ma una visione innovativa, inclusiva e democratica della governance di un territorio dovrebbe andare oltre, e comprendere che la presenza di entrambi i generi consente una migliore gestione della cosa pubblica, come è ormai ampiamente dimostrato».
«La Basilicata, purtroppo, in tutti gli indici e le classifiche relative alla presenza femminile ai vertici politico-istituzionali - ha concluso - continua a essere fanalino di coda rispetto alle altre regioni e non si intravedono cambiamenti all’orizzonte».