Sabato 06 Settembre 2025 | 15:04

Basilicata, migliora la dotazione di acqua nelle dighe del «Pertusillo» e di «Monte Cotugno»

 
alessandro boccia

Reporter:

alessandro boccia

Basilicata, migliora la dotazione di acqua nelle dighe del «Pertusillo» e di «Monte Cotugno»

Le risorse idriche sono fondamentali per le produzioni agricole della regione

Lunedì 11 Marzo 2024, 14:32

Complessivamente le principali dighe della Basilicata contengono circa 128 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma le piogge cadute la scorsa settimana hanno apportato in totale negli invasi acqua pari a circa 31 milioni di metri cubi. Attualmente, dai dati forniti dall’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia, nelle principali dighe lucane ci sono quasi 313 milioni di metri cubi di acqua. In particolare il maggior quantitativo di acqua è presente, al momento, nell’invaso di Montecotugno, in territorio di Senise, uno dei più grandi d’Europa in terra battuta. Qui attualmente sono invasati 184 milioni di metri cubi, 16 in più rispetto ad una settimana fa, ma 93 in meno rispetto ad un anno fa.

Nella diga del Pertusillo, sono contenuti quasi 88 milioni di metri cubi di acqua, 13 in più dopo le piogge dei giorni scorsi, e 6 in meno rispetto a dodici mesi fa. Oltre 26 milioni di metri cubi, invece, quelli presenti nell’invaso di San Giuliano, alle porte di Matera, rispetto ai 54 dello stesso periodo del 2022. Per Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi, l’Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue, «la Basilicata è la fotografia del paradosso idraulico italiano, dove convivono i pericoli di siccità ed alluvioni; al contempo è l’esempio di un territorio, dove l’irrigazione è indispensabile fattore produttivo, capace di trasformare l’economia agricola, soprattutto nel comparto delle primizie.

La presenza di bacini a riempimento pluriennale ed un’oculata gestione idrica – continua Gargano - hanno finora permesso di rispondere alle esigenze irrigue delle campagne, accentuate da un clima invernale particolarmente mite; la prolungata assenza di precipitazioni ha, però, progressivamente eroso il tesoretto d’acqua, creando un deficit certo non recuperabile solo con le piogge di questi giorni. Anzi, data la geomorfologia della regione, nonché la presenza di numerosi corsi d’acqua e di 124 comuni a medio-alto rischio idrogeologico, violenti fenomeni meteorici potrebbero essere innesco per criticità quali frane, smottamenti ed allagamenti. Insomma, pur con caratteristiche diverse, ma la ricetta italiana è una sola: accelerare i programmi di adattamento alla crisi climatica, puntando su innovazione e tecnologia, perché non sappiamo dove, né quando, ma sappiamo che la prossima emergenza è dietro l’angolo» conclude il direttore generale dell’Anbi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)