POTENZA - Il peso del risultato delle elezioni in Sardegna si fa sentire anche in Basilicata. E se nel centrodestra viene data come imminente l’ufficializzazione del candidato governatore (con la decisione tra Vito Bardi, presidente azzurro uscente, e l’ex senatore Pasquale Pepe, difeso dalla Lega) oggi a Roma i segretari nazionali di Pd e M5S, Elly Schlein e Giuseppe Conte e i dirigenti regionali dei due partiti dovrebbero riunirsi per chiudere il caso. L’obiettivo è l’unità del centrosinistra, un “campo largo” che tenga insieme tutti per contendere al centrodestra la guida della Regione. Il nodo da sciogliere, però, è quello del candidato presidente che vede da un lato il nome di Angelo Chiorazzo, l’imprenditore sostenuto da Pd e “Basilicata casa comune” e dall’altro i sette nomi della “rosa” di professionalità presentate al tavolo regionale della coalizione dai grillini. D’altra parte, «testardamente unitari» ha ripetuto Elly Schlein dalla Sardegna definendo il suo Pd mentre il responsabile dem Enti Locali Davide Baruffi definisce la vittoria in Sardegna «lo sprone a proseguire su questa strada, a partire dall’Abruzzo e per la Basilicata e il Piemonte, dove un accordo unitario è ora indispensabile esercitando tutti un di più di responsabilità».
L’incontro romano di oggi sulla Basilicata, quindi, dovrebbe portare all’indicazione decisiva. Partendo proprio dall’esempio della Sardegna. Modello che anche nel centrosinistra lucano oggi invocano tutti: «L’esempio della Sardegna deve essere la guida nelle scelte della Basilicata. Dobbiamo lavorare tutti con il massimo impegno per arrivare ad una coalizione il più ampia possibile e ad una scelta del candidato presidente condivisa che ci porti a vincere le elezioni» commenta il segretario regionale dem. Parole che si sommano a quelle dello stesso Angelo Chiorazzo che, in una nota, sottolinea come se «ogni elezione fa storia a sé, però possiamo fare tesoro di alcune dinamiche che confermano ciò che sosteniamo da tempo. Un centrosinistra unito e che apre senza timori al civismo è realmente competitivo, negli enti locali come a livello nazionale». «Il Pd ha generosamente sostenuto una candidatura che nasceva nel M5S ed è ricompensato per questo sforzo, risultando primo partito della coalizione e giocandosela alla pari con Fdi – spiega Chiorazzo - Il centrodestra, che sembrava invincibile, si dimostra in realtà battibile, soprattutto se amministra male, com’è accaduto in Sardegna e continua ad accadere in Basilicata. Alessandra Todde rappresenta un’innovazione nel modo di fare politica.
Ed è quello che serve anche nella nostra regione. Ha preparato la campagna elettorale per tempo, in modo da farsi trovare pronta al momento delle elezioni, e oggi raccoglie i frutti di quanto ha seminato in questi mesi. Cerchiamo di fare tesoro di queste indicazioni anche in Basilicata». Un centrosinistra unito, dunque. Un mantra ripetuto a più voci. Come nel caso del capogruppo dem in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli («Vinciamo grazie ad un centrosinistra credibile che, quando coinvolge il civismo è competitivo e vincente») o del consigliere regionale pentastellato Gianni Leggieri ( «ha vinto la candidata che ha saputo fare sintesi tra le varie anime del campo progressista con il grande merito di non aver messo su ammucchiate e campi larghissimi e minati»). E la “ricetta” dell’unità sia per il centrosinistra sia per il centrodestra è invocata anche da Carlo Trerotola, capogruppo in Consiglio regionale di «Prospettive lucane» e candidato presidente per i progressisti alle scorse regionali. «Le coalizioni se devono provare a vincere devono stare insieme. Il problema è con chi ci si mette insieme e questo vale per destra e vale per sinistra. La Basilicata come tutte le Regioni ha necessità di avere un governo forte» taglia corto Trerotola.