«Intervenire immediatamente per evitare che l’epidemia allarghi l’area di incidenza, con il rischio di interessare anche i comuni lucani della Val d’Agri». È questo - secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa - l'invito rivolto dalla Coldiretti lucana alla Regione Basilicata «all’indomani dell’emergenza di peste suina che ha già fatto registrare casi nel Vallo di Diano, in particolare tra Sanza e Montesano sulla Marcellana, e che ha portato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a firmare un’ordinanza per l'istituzione della zona infetta in 17 comuni limitrofi all’area dove è stata accertata la presenza di 13 carcasse di cinghiali positivi alla peste suina».
«Bisogna attivarsi e farlo pure in fretta - ha evidenziato il presidente della Coldiretti Basilicata, Antonio Pessolani - attivando delle misure straordinarie che incrementino gli abbattimenti di cinghiali, dando attuazione alla recente modifica della legge 157. Non c'è davvero più tempo da perdere, perchè il rischio a cui sono potenzialmente esposti l’intero comparto e la filiera suinicola lucani è davvero alto. Per questo chiediamo al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, all’assessore alla Sanità, Francesco Fanelli, e all’assessore all’Agricoltura, Alessandro Galella, di attivare un tavolo che individui misure che circoscrivano l’emergenza evitando la sua propagazione anche agli allevamenti della Basilicata. E poi è necessario nei limiti della normativa evitare di colpire con misure restrittive i comuni lucani».
La Coldiretti lucana ha sottolineato come maiali e cinghiali sani possono contagiarsi tramite contatto con animali ammalati. » Come ricordato nei giorni scorsi dal commissario nazionale per la peste suina Vincenzo Caputo - ha continuato Pessolani - ci vorranno tre anni almeno per l’eradicazione della peste suina africana, per questo bisogna che le istituzioni collaborino tra di loro. Serve tolleranza zero per i cinghiali nei centri abitati e un coinvolgimento sempre più diretto dei sindaci. Noi di Coldiretti - ha concluso - siamo pronti a collaborare».
L'ORDINANZA REGIONALE
A seguito dei focolai di peste suina africana (PSA) che si sono verificati in alcune aree della Campania, ed in particolare a Serre e Montesano sulla Marcellana, la Commissione europea ha inteso ricomprendere nella zona infetta anche i Comuni lucani più vicini di Grumento Nova, Lagonegro, Moliterno, Paterno e Tramutola.
Di conseguenza sarà emanata a breve una ordinanza del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi per disciplinare i comportamenti da tenere nei cinque Comuni interessati e nei restanti territori della regione. Nella zona infetta, sarà inibita la movimentazione dei suini e saranno rafforzate le attività di ricerca e controllo delle carcasse dei cinghiali. Saranno inoltre intensificate da parte dei veterinari le attività di controllo degli allevamenti di suini. Nei restanti territori sarà possibile la movimentazione libera dei suini con il visto dei veterinari.
In tutto il territorio regionale saranno inoltre intensificate le attività di ricerca delle carcasse di cinghiali, così come previsto dal piano regionale di interventi urgenti per la lotta alla PSA, documento condiviso dalle direzioni generali Sanità, Ambiente e Agricoltura della Regione, approvato dalla Giunta regionale a luglio del 2022. Con questo provvedimento è stato inoltre istituito il nucleo operativo regionale per la lotta per la peste suina.
Nell’ambito di queste attività dal gennaio 2022 ad oggi sono state esaminate in Basilicata circa 500 carcasse di cinghiali morti a seguito di incidenti stradali e circa 100 suini morti in allevamenti, e sono stati svolti controlli negli allevamenti, tutti con esito negativo.