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La Basilicata e la sete di acqua: sulle reti idriche ora è vietato sprecare

 
Donato Mastrangelo

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Donato Mastrangelo

La Basilicata e la sete di acqua: sulle reti idriche ora è vietato sprecare

Un territorio con una grande disponibilità di bacini idrografici che però deve fronteggiare la siccità galoppante degli ultimi anni e le ataviche criticità derivanti da una rete idrica spesso fatiscente e carente sul piano della manutenzione. Cirigliano primo comune in Basilicata per spesa pro capite relativa ai servizi

Sabato 15 Aprile 2023, 14:17

POTENZA - Un territorio con una grande disponibilità di bacini idrografici che però deve fronteggiare la siccità galoppante degli ultimi anni e le ataviche criticità derivanti da una rete idrica spesso fatiscente e carente sul piano della manutenzione.

È questo il quadro che riguarda la gestione idrica in Basilicata, risorsa a supporto di esigenze idropotabili, irrigue, industriali ed idroelettriche anche di altre regioni. Sul tema acqua ha acceso i riflettori anche la Fondazione Open Polis, che ha analizzato la spesa dei Comuni per la rete idrica, sottolineando il recente allarme posto dalla Commissione europea sul problema della siccità e rimarcando che nel 2020 le perdite dell’acqua immessa si attestavano al 42 per cento. Un dato che pone la necessità di mettere mano alle infrastrutture idriche, potenziando anche i controlli sulla qualità delle acque, le attività degli impianti di smaltimento e trattamento delle acque reflue.

Il report di Open Polis certifica che il Comune di Cirigliano poco meno di 300 abitanti ed una superficie di quasi 15 chilometri quadrati, risulta il primo per spesa pro capite relativa al servizio idrico integrato con 331,48 euro, mentre la spesa assoluta è stata di 96.129 euro. Alle spalle di Cirigliano e primo Comune della provincia di Potenza, c’è Cersosimo il centro della Val Sarmento con una spesa pro capite di 110, 91 euro ed una spesa assoluta di 60 mila euro. Rotonda, terzo nella graduatoria stilata da Open Polis è invece il Comune lucano che ha la maggiore spesa assoluta per il servizio idrico pari a 256 mila euro.

Cirigliano ha rafforzato il sistema idrico sul proprio territorio, guardando in particolare alle esigenze delle aziende. «Abbiamo realizzato - dichiara il sindaco Franco Galluzzi - 20 chilometri di rete idrica portando l’acqua potabile alle aziende che operano nel nostro agro. Parliamo non soltanto di aziende agricole e zootecniche ma anche ristoranti e strutture turistiche legate alla fruizione delle bellezze ambientali. Nell’arco di 9 anni - sottolinea il sindaco - è stato effettuato un investimento di oltre un milione di euro sulla rete idrica».

Nello specifico dal 2008 ad oggi si è intervenuti su Serra, Valle Sambuco e San Pietro, sull’acquedotto rurale Santi Quaranta, sulla realizzazione della rete per l’allacciamento alle aziende agricole in località Cesinale e Rupicelle, sull’acquedotto rurale Pescora comprensivo del suo prolungamento, sugli interventi di adeguamento e completamento dell’acquedotto già esistente, comprendendo anche quelli rurali. Infine, nel 2021 l’intervento di 100 mila euro per il progetto di completamento dell’acquedotto della rete rurale a supporto delle realtà agricole. «L’Amministrazione comunale - conclude Galluzzi - sta anche lavorando per il recupero delle vecchie sorgenti e dei lavatoi che rappresentano un simbolo del nostro passato». Il Comune di Rotonda è l’unico che gestisce in autonomia le reti idriche, servizio che dal 2019 include anche il servizio di depurazione.

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