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Scuola, in Basilicata 401 docenti tutor affiancheranno i professori

 
Massimo Brancati

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Massimo Brancati

Scuola, in Basilicata 401 docenti tutor affiancheranno i professori

Il loro compito sarà coordinare i colleghi nelle attività di recupero di studenti in difficoltà e di valorizzazione dei più bravi

Venerdì 31 Marzo 2023, 14:02

POTENZA -Dall’inizio del prossimo anno scolastico debutterà una nuova figura all’interno degli istituti in affiancamento ai docenti. Saranno in tutta Italia circa 40mila tutor per gli studenti degli ultimi tre anni di scuola superiore e 10 mila orientatori, uno per ogni scuola. Progressivamente si arriverà a quota 100mila tutor, dalla prima media alla quinta superiore. Il loro compito è coordinare i colleghi e assicurare la personalizzazione del curriculum, con particolare attenzione agli studenti in difficoltà e a quelli molto brillanti che si annoiano. Per fare un esempio, in una classe si individuano cinque, sei studenti che manifestano difficoltà di apprendimento e hanno bisogno di recuperare. Il tutor predispone per loro, d’intesa con i colleghi, un percorso personalizzato.

Fin qui dati in chiave nazionale. In Basilicata sono 401 i docenti tutor che nell’anno scolastico 2023-2024 entreranno nelle scuole superiori lucane. La spesa complessiva è di 1,6 milioni di euro. Lo riferisce la Uil Scuola che si dice contraria a questa «infornata», la cui procedura di selezione spetterà ai dirigenti scolastici. Per gli aspiranti tutor ci sarà un’attività formativa di venti ore, con lezioni di pedagogia e psicologia, al termine della quale è previsto un esame finale di abilitazione. Ancora non è chiaro, però, chi valuterà i candidati. La formazione partirà nei prossimi giorni.

«Non occorre inventarsi nuove figure: i tutor, anche se non ufficialmente, esistono già all'interno delle scuole. L'attività di tutoraggio psicologico, educativo, orientativo è insita nella professione docente, al quale basterebbe aumentare lo stipendio per valorizzare il lavoro che svolge». A dirlo in una nota congiunta i segretari generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D'Aprile, e regionale Luigi Veltri che aggiungono: «Le urgenze per la scuola sono altre. Bisogna chiudere le partite attualmente in atto come la parte giuridica del contratto, valorizzare l'esistente, togliere carte inutili, offrire garanzie di stabilità al personale precario, sciogliere i vincoli professionali e territoriali, costruire percorsi professionali aderenti alle diverse figure della comunità scolastica. È necessario farlo. Diversamente rischiamo di costruire cattedrali nel deserto che piacciono tanto a Bruxelles ma che non risolvono i veri problemi della scuola statale di questo paese». «Quella del tutor non è una sperimentazione di cui la scuola sente il bisogno. Sicuramente non sarà la misura che consentirà agli insegnanti di avere un incremento di stipendio adeguato alla funzione da svolgere», tuonano i dirigenti sindacali.

Per gli aspetti relativi ai criteri e alla distribuzione delle risorse, è demandata alla contrattazione d'Istituto la distribuzione dei compensi, che però dovranno rimanere entro il limite imposto dal decreto e dalla circolare, per i tutor da un minimo di 2.850 euro ad un massimo di 4.750 euro e per gli orientatori da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 2.000 euro.

Cosa ne pensano i dirigenti scolastici? Il responsabile regionale dell’associazione nazionale presidi, Domenico Gravante, accoglie positivamente questa novità: «Lo consideriamo - dice - un primo tentativo di creare delle figure professionali all’interno della scuola che possono aiutare a migliorare le attività didattiche. Sarà - prosegue Gravante - una figura di riferimento per riallineare gli studenti in difficoltà, organizzando le lezioni e l’orientamento».

Le attività di recupero si svolgeranno sia durante l’orario scolastico ma anche di pomeriggio, offrendo un servizio alle famiglie che non potrebbero permettersi di pagare le ripetizioni.

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