Martedì 23 Settembre 2025 | 15:21

A Bari i lavori in via Argiro tra blackout, disagi e proteste. La rabbia dei commercianti: «Il cantiere è lento»

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

A Bari i lavori in via Argiro tra blackout, disagi e proteste. La rabbia dei commercianti: «Il cantiere è lento»

L’amministrazione: «Interventi in linea con la tipologia delle opere previste. I tempi saranno rispettati»

Martedì 23 Settembre 2025, 13:11

Via Argiro resta al centro del dibattito cittadino. Il grande cantiere per la riqualificazione di una delle strade più iconiche del murattiano continua a scatenare polemiche. I lavori sono cominciati lo scorso 15 settembre nei primi due isolati a partire da corso Vittorio Emanuele: il cronoprogramma prevede che le opere in tale tratto si concludano non oltre il 15 dicembre: entro venti giorni, inoltre, dovrebbero essere liberati almeno tre metri davanti a ridosso delle attività commerciali che si sentono fortemente penalizzate.

I residenti osservano ogni passo dei lavori, gli esercenti hanno già cominciato a denunciare un calo drastico degli incassi: in più, ieri mattina hanno accusato un blackout (oltre mezzora, dopo le 9,30) a causa della recisione di un cavo Enel. Inoltre, nel secondo isolato (dove le opere non sono ancora entrate nel vivo) le transenne hanno saltato due garage generando il disappunto dei gestori dei locali che non si spiegano il «misterioso» distinguo.

L’attacco di Fdi «Il tanto annunciato cantiere di via Argiro - afferma il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Antonella Lella - sta evidenziando tutte le criticità di una programmazione deludente. Residenti e commercianti fanno i conti con un cantiere a rilento. E con i danni: ieri mattina gli unici due operai presenti hanno tranciato un cavo dell’energia elettrica provocando un black out a utenze residenziali e commerciali. Non c’è traccia delle “squadre” annunciate dal Comune, così come i commercianti del secondo isolato da una settimana sono “ingabbiati” senza motivo visto che da giovedì scorso non c’è traccia di un operaio. Le attività stanno registrando un crollo del fatturato di oltre il 60-70%. L’amministrazione è inadempiente anche rispetto alla mancata installazione della segnaletica per i locali: i passanti vedono quelle “gabbie” e cambiano strada. Fratelli d’Italia chiede risposte al sindaco e all’assessore Scaramuzzi: se il quadro non cambierà non escludiamo una mobilitazione al fianco di residenti e commercianti».

La replica del comune «Il cantiere di riqualificazione di via Argiro -spiega l’assessore alla Cura del Territorio, Domenico Scaramuzzi - seguirà lavorazioni per fasce. In questo momento si opera su quelle che ospiteranno gli impianti di raccolta delle acque piovane e l’alloggiamento alberi, quindi si proseguirà dove oggi esistono i marciapiedi, infine si arriverà sulla fascia centrale che prevede almeno nei due isolati il recupero delle antiche basole».

Scaramuzzi entra nel dettaglio: «I lavori della prima fascia sono i più delicati perché, dovendo scavare più in profondità per realizzare gli impianti di raccolta, è forte il rischio di intercettare sottoservizi non mappati. Perciò si procede con un operaio e una piccola pala meccanica per interventi di precisione. Non si può intervenire con ruspe e decine di operai. La lesione del cavo elettrico è avvenuta perché il cavo si trovava in un punto dove non doveva esserci, ovvero a 30 cm di profondità anziché ad almeno 80 cm come prescrive la legge. Per questo ci siamo organizzati con un sistema di allerta che coinvolge i gestori dei sottoservizi per affrontare ogni urgenza con tempestività. L’energia elettrica è stata, infatti, ripristinata dopo 30 minuti dall’imprevisto. Qualcuno chiede se, nelle more che i lavori sulla prima fascia siano eseguiti con i tempi necessari per un’opera così delicata, fosse possibile cominciare a demolire le fasce laterali, ma non è attuabile perché rischieremmo in pochi giorni di eliminare tutta la pavimentazione superficiale e di doverci bloccare con la strada scoperta in attesa dell’arrivo del materiale lapideo che l’impresa ha ordinato solo mercoledì 17 settembre, ovvero quando lo ja autorizzato la Soprintendenza. Per la consegna della pavimentazione ci vorrà una ventina di giorni. A materiale arrivato l’impresa si sposterà sulle fasce laterali dove i lavori saranno molto più veloci e con molte più persone».

L’assessore assicura che non siano fin qui avvenuti eventi causa di potenziali ritardi. «Ribadisco - afferma Scaramuzzi - che quanto sta avvenendo era ampiamente preventivato: il cronoprogramma per ora non sta subendo alcun ritardo ed è nostro impegno assoluto rispettare le tempistiche comprendendo i disagi subiti da esercenti e residenti».

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