Venerdì 12 Settembre 2025 | 11:56

A Bari non si placa il caro affitti: non meno di 380 euro per stanza, il «semestre filtro» di Medicina crea incertezze

 
barbara minafra

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A  Bari non si placa il caro affitti: non meno di 380 euro per stanza, il «semestre filtro» di Medicina crea incertezze

Gli studenti alle prese con un mercato spesso abusivo e condizioni non dignitose. La novità del semestre filtro inoltre ha portato molti studenti a richiedere contratti di soli 6 mesi con possibilità di proroga, «bloccando» molte stanze

Venerdì 12 Settembre 2025, 09:29

Anche quest’anno, il mercato delle stanze singole non promette bene: i prezzi non calano e sono richiestissime. I fuorisede che in questi giorni stanno cercando le ultime disponibilità in vista dell’ormai imminente inizio delle lezioni accademiche, sono alle prese con un mercato caro e ridotto.

Non solo. La novità del «semestre filtro» di Medicina ha portato molti studenti a richiedere contratti di soli 6 mesi con possibilità di proroga, «bloccando» molte stanze ma anche introducendo incertezze sia per i proprietari sia per chi cerca casa.

A Bari, in media, non si va sotto i 380 euro mensili. Mentre alcuni capoluoghi registrano cali significativi (Torino -3%, Firenze -6%, Milano -13% anche se resta la più cara d’Italia con affitti sopra i 732 euro medi e Napoli -47%), il capoluogo pugliese subisce viceversa un incremento del 30% secondo il monitoraggio dell’Osservatorio Stanze di Immobiliare.it Insights. Anche secondo il report di SoloAffitti, i canoni «sembrano aver raggiunto il tetto massimo» e in una fotografia nazionale del mercato delle locazioni per studenti universitari, le preferenze abitative si concentrano ormai sulla stanza singola mentre le doppie hanno un mercato molto marginale, cosa che non agevola né i costi né facilità il soddisfacimento della domanda.

Nel Sud Italia, sempre secondo SoloAffitti, i prezzi restano più contenuti rispetto al Nord ma la vetustà degli immobili, la distanza del quartiere di residenza dall’Ateneo e i collegamenti influenzano fortemente le preferenze abitative. A Bari, i canoni per una singola possono collocarsi anche tra i 250 e i 350 euro ma, dice il rapporto, i prezzi più bassi corrispondono ad appartamenti molto datati.

Sahar Locaputo, coordinatrice di Udu Link Bari, che da anni si batte per calmierare il mercato per costi più gestibili e servizi adeguati per gli universitari spiega: «Il fenomeno, che riguarda l’intero Paese, è ancora più preoccupante qui perché Bari viene spesso considerata una meta più economica rispetto ai grandi poli del Nord. Ma la realtà ci dice altro: prezzi in costante rialzo, scarsità di stanze disponibili, condizioni abitative spesso precarie e, in molti casi, affitti in nero».

Il mercato sotto pressione, posto un aumento della domanda del 207% rispetto all’anno scorso, non consente a chi cerca una stanza di poter scegliere tra più alternative. «Chi arriva da fuori si trova di fronte a un mercato saturo e spesso abusivo, mentre studenti e studentesse son costretti a sottostare a condizioni non dignitose. Serve un intervento pubblico urgente a partire da un incremento sostanziale dell’edilizia universitaria pubblica con nuovi posti letto accessibili economicamente e distribuiti nei quartieri universitari; la promozione di affitti a canone concordato e controlli serrati contro l’abusivismo e gli affitti in nero, spesso accettati per necessità da chi non ha alternative», aggiunge Gennaro Cifinelli, presidente di Zona Franka.

«Non siamo davanti a un problema passeggero - continua Locaputo - ma è una crisi sistemica che si ripresenta ogni anno a settembre, con migliaia di studenti e studentesse costretti a cercare stanze che non ci sono, a prezzi che non si possono permettere. Se la risposta resta al solo mercato, il risultato sarà un’università sempre più classista e una negazione del diritto alla casa e allo studio. La recente apertura della nuova residenza pubblica nell’ex Istituto Nautico di Bari rappresenta un segnale positivo e una prima risposta concreta al problema del caro affitti, seppur ci siano voluti quasi dieci anni per la sua inaugurazione. Tuttavia, questa misura da sola non è sufficiente».

In 12 mesi, dice il rapporto Immobiliare.it Insights, a Bari la domanda delle singole è aumentata del 45%: è il valore più alto al Sud e il terzo in Italia dopo Ancona (+77%) e Genova (+59%).

«A Bari - conclude Cifinelli - serve una vera politica dell’abitare. Se non si interviene ora, il rischio è che ogni anno sempre più giovani rinuncino all’università, o siano costretti a vivere in condizioni inaccettabili».

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