BARI - «Senza controlli non può esserci vivibilità». Il “caso” piazza Umberto continua a tenere banco tra residenti ed esercenti di una zona del murattiano alle prese con gravi criticità. Il viaggio nel cuore del murattiano racconta di una realtà ormai invivibile per tutti. Per gli abitanti della zona che evitano accuratamente di transitare per i giardini della piazza. Per i turisti che sono puntualmente molestati. Per i gestori delle attività commerciali che faticosamente cercano una difficile convivenza in una terra di nessuno dove senza fissa dimora e gruppi di stranieri la fanno da padroni.
Il Comitato di Piazza Umberto più volte ha denunciato situazioni gravi e ora accoglie con sollievo l’imminente convocazione di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. «Prefetto e questore non ci hanno ascoltato per mesi: ora speriamo in un intervento deciso», tuona Lorenzo Scarcelli, presidente del comitato.
Droghe di ogni tipo sono smerciate anche in pieno giorno in zone ormai perfettamente individuate da «consumatori» abituali. Non è raro assistere ad autentiche lezioni che vengono impartite a potenziali nuove leve di spacciatori su come distinguere le sostanze che devono vendere. Se prima erano circa una decina di stranieri a stazionare nella zona, dalla chiusura di piazza Moro per i lavori il numero è almeno triplicato. Due etnie in contrasto tra loro: di notte l’alcol scorre a fiumi e scappa puntualmente la rissa.
I passanti sono quotidianamente fermati per richieste di denaro, discorso analogo per gli automobilisti importunati dai parcheggiatori abusivi, in particolare dopo le 20.30, ovvero alla scadenza dei grattini previsti nell’isola a pagamento per tutti. Presi di mira soprattutto ragazzini: scattare una fotografia qui è impossibile perché immediatamente arriva qualcuno che pretende di requisire i cellulari. E spesso i telefoni vengono realmente rubati. Tanti i negozianti che subiscono danni: vetrine scheggiate, fioriere deturpate, tentativi di rapina. Quotidianamente ci si districa in una faticosa convivenza. «Sto notando una pericolosa omertà da parte dei gestori di negozi e locali», rileva ancora Scarcelli. «Tante volte si subiscono danni e non si chiama la Polizia. Ci stiamo assoggettando a un regime criminale».
«Il Comune di Bari ha mostrato grande sensibilità su piazza Umberto che ha sempre rappresentato una priorità per il sindaco Vito Leccese, fin dal suo insediamento», afferma ancora Scarcelli.
«Abbiamo inviato a giugno una serie di proposte per restituire decoro alla piazza in attesa dell’agognato restyling previsto tra le grandi opere pubbliche. Tavolini delle attività commerciali, innanzitutto, potrebbero scoraggiare l’assembramento di questi gruppi molesti, proprio come avvenne pochi anni fa. Palazzo di Città è pronto ad intervenire con una nuova ordinanza, ma non si può procedere se non vengono assicurati controlli capillari, puntuali, efficaci. La sola pattuglia della Polizia Locale di presidio non può assolutamente bastare. L’amministrazione si è anche prodigata per la sostituzione delle attrezzature ludiche, proprio come da noi richiesto. Ma adesso la situazione è oggettivamente grave, come potrebbero mai i bimbi giocare in un contesto così pericoloso? Servono controlli puntuali, perquisizioni, uno stop perentorio alla criminalità. Cominciando ad allontanare questi gruppi così folti, sarà possibile ripensare alle iniziative che il Comune aveva già dimostrato di apprezzare. Piazza Umberto è ideale per dislocare anche la movida in uno spazio grande che non creerebbe disagi ai residenti. Ma oggi va depurata dalla delinquenza e restituita alla città».