Martedì 21 Ottobre 2025 | 23:22

Case popolari al San Paolo di Bari, la denuncia: «Mia madre 85enne vive tra blatte, muffa e umidità»

Case popolari al San Paolo di Bari, la denuncia: «Mia madre 85enne vive tra blatte, muffa e umidità»

 
rosanna volpe

Reporter:

rosanna volpe

Case popolari al San Paolo di Bari, la denuncia: «Mia madre 85enne vive tra blatte, muffa e umidità»

Il racconto del figlio sulle condizioni di un appartamento nel quartiere della periferia del capoluogo pugliese

Martedì 08 Luglio 2025, 07:32

Al numero 32 di via Abruzzi nel quartiere San Paolo, negli alloggi popolari, il degrado supera ogni immaginazione. Al primo piano da oltre sessant’anni vive Amalia Rollo. Ha ottantacinque anni e si muove con un carrellino perché deambula a fatica. Il tanfo di muffa è a tratti superato da quello di fogna. I muri sono scrostati e quello portante del corridoio è gonfio di acqua. Ci passa un coltello con una lama di venti centimetri. La veranda traballa e il battiscopa è ridotto al minimo. «Il nostro fine settimana - racconta suo figlio, Natale De Fano - lo abbiamo impiegato uccidendo le blatte e chiudendo i lavandini del bagno e della cucina. Ne ho contate trentacinque. Erano ovunque. Ho dovuto buttare coperte e cuscini. È stata una invasione».

Lo stesso amministratore di condominio, lo scorso giugno aveva scritto all’attenzione dell’Arca Puglia, nero su bianco, le condizione dell’intero condominio, raccontando di colonne fognarie verticali rotte in corrispondenza di otto appartamenti, con relativo sversamento di liquami negli alloggi dove vivono bambini ed anziani «portando le condizioni di vivibilità quasi al limite dell’agibilità per precarie condizioni igienico sanitarie con presenza di cattivi odori e liquami male odoranti». Non solo: è stata segnalata anche la presenza di acqua nera nei locali interrati. A constatarlo anche i vigili del fuoco che «hanno appurato i muri perimetrali bagnati dall’acqua e le parti in calcestruzzo profondamente interessate dall’umidità». I vigili hanno anche interdetto «un locale condominiale ad uso esclusivo di un condomino presente al piano terra, occupato da oggetti personali e materiale di risulta edile, con probabile presenza anche di fibre di amianto».

«I problemi - spiega ancora De Fano - si sono moltiplicati negli anni. Ho spesso provveduto io a imbiancare le pareti ma fermare l’umidità e la muffa è stato impossibile. Mia madre ora ne paga le conseguenze». La signora Amalia ha, infatti, problemi respiratori probabilmente riconducibili alle condizioni nelle quali vive: «La muffa è concentrata nella sua camera da letto. Io ho chiesto più volte un cambio di alloggio. Ho scritto quasi duecento pec: 178 per la precisione. Ma le responsabilità vengono rimbalzate tra l’Arca e il Comune. Noi siamo al limite». Sì, perché la signora Amalia oltre a essere costretta a vivere in poco meno di ottanta metri quadri circondata dal degrado più assoluto, non può neanche uscire. «L’ascensore non c’è e le scale sono pericolanti. Non c’è neanche la ringhiera che le consentirebbe di aiutarsi. Vive barricata. Ho chiesto e ottenuto di lavorare da casa perché sono accaduti due episodi molto spiacevoli. Malviventi hanno cercato di introdursi nella nostra abitazione in pieno giorno. In entrambe le occasioni le forti urla di mia madre hanno spinto i due a desistere e a dileguarsi. Ma non può andare sempre bene. Quindi preferisco restare con lei. Ciò che mi ferisce è l’indifferenza. Non ho mai ricevuto risposte chiare. Noi chiediamo solo una casa dignitosa. Chiediamo di essere trattati come esseri umani e non come cittadini di serie B».

Il caldo asfissiante che fa dimenticare il freddo pungente dell’inverno, toglie il respiro. Così a ottantacinque anni, si consuma la vita di una donna «prigioniera» tra le quattro mura scrostate di casa. In compagnia del tanfo di fogna e di muffa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)