BARI - Scoppia nuovamente il caos nell’aula del Consiglio regionale. Durissimo lo scontro tra maggioranza e opposizione causato, anche questa volta, dagli emendamenti presentati per chiedere la sospensione del tributo 630 pagato dagli agricoltori del Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia. Due gli emendamenti a firma del centrodestra e Movimento 5 Stelle per chiedere la sospensione del tributo. Entrambi dichiarati inammissibili perché senza copertura finanziaria, condizione necessaria per non contrastare quanto previsto dalla Costituzione.
Lo scontro si è consumato a questo punto, quando il centrodestra ha chiesto all’Ufficio di presidenza di riunirsi e decidere sull'ammissibilità. Alla risposta negativa dell’Ufficio, perché non sono stati ritenuti necessari ulteriori approfondimenti, è scoppiata la bagarre in aula. Mentre si procedeva al voto dei successivi emendamenti, il momento di tensione maggiore: il centrodestra e alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto cosa che, rischiando di far mancare il numero legale, ha portato l'assessore all’Agricoltura Pentassuglia ad accusare loro di «sbeffeggiare il lavoro di due anni per approvare la legge sui pozzi che servirà a dare acqua agli agricoltori». Duro anche lo scontro, faccia a faccia, tra il capogruppo del Pd Paolo Campo e il pentastellato Cristian Casili (che non stava partecipando al voto).
«Chiama la tua maggioranza» ha detto Casili. «E tu cosa sei», è stata la risposta di Campo. Anche il centrodestra ha avuto momenti di tensione al suo interno, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, ha sottolineato come «non sia piaciuto nemmeno il comportamento dei due rappresentanti del centrodestra nell’Ufficio di Presidenza». «Siamo organismo terzo, senza copertura finanziaria non possiamo ammettere emendamenti» ha replicato il segretario d’aula, Napoleone Cera (Lega).
Alla richiesta del governatore Emiliano di sgombero dell’aula per «ragioni di sicurezza» dopo le tensioni registrate tra il pubblico, gli agricoltori che protestavano per il mancato voto hanno abbandonato spontaneamente il Consiglio. La seduta è ripresa con l’approvazione all’unanimità della legge sui pozzi.