Sabato 06 Settembre 2025 | 14:48

Crollo della palazzina a Bari, il vento alza le polveri: il Comune fa intervenire la Protezione civile. Esami sui materiali anche in laboratorio

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Crollo della palazzina a Bari, il vento alza le polveri: il Comune fa intervenire la Protezione civile

Autorizzati dalla Procura, gli operatori comunali hanno gettato acqua per tenere bassi i detriti, tenuto anche conto che si attendono ancora gli esiti delle analisi dell’Arpa sulla eventuale presenza di amianto

Lunedì 10 Marzo 2025, 16:17

14 Marzo 2025, 17:40

BARI - Acqua sulle macerie di via Pinto. Il forte vento che da questa mattina soffia su Bari ha fatto sollevare polvere e piccoli frammenti dall’area delle macerie di via Pinto e via De Amicis, la zona del quartiere Carrassi di Bari dove alle 18.44 del 5 marzo è crollata una palazzina di cinque piani.

Il Comune ha chiesto alla Procura l’autorizzazione ad accedere all’area del crollo che è sotto sequestro per la consulenza tecnica sulle cause del cedimento strutturale. Autorizzati dalla Procura, gli operatori comunali, con l’ausilio della Protezione civile, hanno gettato acqua per tenere basse le polveri, tenuto anche conto che si attendono ancora gli esiti delle analisi dell’Arpa sulla eventuale presenza di amianto.

I VIGILI DEL FUOCO «IMPACCHETTANO» LE MACERIE

Accanto agli interventi di lavaggio delle strade adiacenti l’area del crollo, eseguiti a più riprese a cura di Amiu, da questo pomeriggio i Vigili del fuoco sono impegnati a ‘’impacchettare” le macerie della palazzina di via De Amicis attraverso l’impiego di teli polietilene antipolvere al fine di evitare che le polveri del crollo si disperdano a causa del vento nell’area circostante. Le operazioni proseguiranno anche domani.


I resti della palazzina crollata mercoledì scorso in via De Amicis, a Bari, verranno analizzati per esaminare i materiali di costruzione e per individuare i punti di cedimento e collasso. L’analisi sarà eseguita attraverso il campionamento degli elementi strutturali dell’edificio (murature, travi, pilastri), i cui materiali saranno analizzati anche in laboratorio. Analisi, queste, che andranno di pari passo con le rimozioni delle macerie, dalle quali sarà possibile capire per quali zone prevedere la demolizione controllata e cosa fare per mettere in sicurezza parte dell’immobile ancora pericolante.

Sono questi gli esami che dovrà svolgere nei prossimi giorni il professor Antonello Salvatori dell’università dell’Aquila, nominato dalla Procura di Bari come consulente nel caso del crollo della palazzina. Salvatori, in passato, si è occupato anche dei crolli successivi ai terremoti dell’Aquila (2009) e di Amatrice (2016), oltre che di quello di una palazzina di via Roma, a Barletta, in cui nel 2011 persero la vita cinque donne. Oggetto della consulenza - che prevede anche uno studio approfondito delle carte che raccontano la storia dell’edificio, costruito negli anni Cinquanta - è quello di accertare le cause del crollo, il procuratore aggiunto Ciro Angelillis e la pm Silvia Curione coordinano le indagini della squadra mobile per crollo colposo, al momento ancora a carico di ignoti. La palazzina crollata era stata dichiarata inagibile dal Comune di Bari il 24 febbraio 2024 e i lavori di ristrutturazione, affidati dal condominio all’azienda Dell’Aera costruzioni per 570mila euro, erano iniziati pochi giorni prima del collasso dell’edificio.

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